Presentato a Gioiosa Ionica il romanzo  “Viola” di Filomena Drago

Presentato a Gioiosa Ionica il romanzo “Viola” di Filomena Drago

Ieri pomeriggio, presso la Scuola Media di Gioiosa Ionica, alla presenza della Dirigente Scolastica Marilena Cherubino e del corpo docente, è stato presentato “Viola”, il romanzo d’esordio della dottoressa Filomena Drago, psicoterapeuta impegnata da quasi quarant’anni in attività di prevenzione e cura con bambini, adolescenti, famiglie e persone violate.

Protagonista assoluta della presentazione è stata proprio Viola che, attraverso la capacità narrativa della dottoressa Drago, racconta la sua storia di donna. Perché Viola è una donna. Nonostante i tentativi del mondo a lei circostante di spersonalizzarla, Viola rimane una donna. Tormentata, abusata, violata, abbandonata, usata e gettata. Ma anche coraggiosa, forte, appassionata.

L’autrice ha raccontato la storia di una donna apparentemente senza speranza, abbandonata dalla madre in tenerissima età, odiata dal padre, alcolizzato e instabile, data in moglie ad un uomo rozzo e senza scrupoli. Una donna destinata a soccombere, tra promesse di finti amori e violenze di uomini approfittatori, tra abuso di alcol e speranze tradite. Una donna che la gente, con il suo carico di ipocrisia e ignoranza, avrebbe voluto intrappolare in un destino già scritto: “purtroppo non sapevo reagire e non avrei saputo farlo per moltissimo tempo ancora poiché avevo riposto la mia forza nei sogni a cui mi ero aggrappata per sopravvivere e che mi avevano tolto la capacità di affrontare la realtà; è per questo motivo, probabilmente, che tutti poterono approfittarsi di me.” Così parla Viola di sé. Ma l’autrice non si ferma qui. Vuole raccontare tutta la “sua” Viola, le permette, attraverso un riuscitissimo incontro tra la narrazione fiabesca e quella reale, di esporsi in tutte le sue fragilità sino alla faticosa rinascita conclusiva.

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Il dibattito che ha accompagnato la presentazione ha permesso l’emergere di interrogativi assolutamente pertinenti sul ruolo che la scuola e gli educatori possono e devono avere nei confronti di quelle giovanissime vite che mostrano segni di disagio e difficoltà. La Dirigente scolastica, che ha fortemente voluto la presentazione proprio di questo romanzo, ha espresso più volte nel suo intervento la ferma volontà di agire, di restituire alla scuola il ruolo di faro che illumini le strade dei giovanissimi, una scuola partecipata e capace di ascoltare, di accogliere. Tutto il corpo docente presente, le istituzioni, rappresentate dal Presidente del Consiglio comunale Zavaglia e dalla Vicesindaco Crimeni, hanno mostrato interesse e sensibilità verso la storia di Viola e con lei di tutte le Viola presenti nella nostra realtà.

La dottoressa Drago, forte della sua lunga esperienza, ha avuto la capacità di narrare una storia drammatica con tenerezza e competenza.  

Ma ha fatto anche altro. L’autrice ci ha imposto di aprire gli occhi. Ci ha obbligati a sentirci nella scomoda condizione di interrogarci sul ruolo che ciascuno di noi dovrebbe avere nei confronti dei fenomeni di violenza che hanno come protagonista le donne. “Viola” ci ha urlato che non basta pensare che esiste un problema. Non più. Non quando il numero di donne vittime di abusi e violenza cresce invece di diminuire, anno dopo anno. “Viola” ci ha dimostrato che è arrivato il momento di sentire il bisogno di fare qualcosa. Ci ha regalato il suo esempio, lei ci ha provato, con tutte le sue forze, ad uscire dalla palude dell’infamia e della violenza nella quale l’avevano gettata.

“Viola”, e già solo per questo varrebbe la pena che il suo cammino continuasse, ci ha raccontato anche che nulla è per sempre perduto, che la forza di una donna può essere fiaccata, ma non uccisa. Mai.

 

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