L’appello di Cosimo Cavallaro agli amministratori di Caulonia e Roccella: “Ricordatevi la manutenzione del torrente Canne”

L’appello di Cosimo Cavallaro agli amministratori di Caulonia e Roccella: “Ricordatevi la manutenzione del torrente Canne”

di Cosimo Cavallaro

Se cercate su Google Maps in modalità satellite il torrente Canne, difficilmente lo individuate in quanto, al suo posto, troverete una striscia verde ovvero l’intricato canneto che ne invade e ne nasconde il letto lungo
l’intero percorso. Far defluire regolarmente la massa d’acqua, favorita dalla pendenza, quando gli imprevedibili temporali autunnali scatenano la loro violenza invadendo l’intero alveo nel volgere di poche ore, è un miracolo che raramente si avvera.

Situato al confine esatto tra i comuni di Caulonia e Roccella Jonica, questo breve ruscello rimane silente nell’intero arco dell’anno tant’è che ci si dimentica della sua presenza e del fatto che, come tutti i corsi idrici, necessita di manutenzione affinché il suo letto sia sgombro da ogni elemento, naturale o artefatto, che possa opporsi al deflusso dell’acqua. Fin qui la teoria che, come spesso capita, si distanzia notevolmente dalla pratica. Ed è proprio la realtà dei fatti a raccontare l’incredibile storia di questo torrentello, spaccato a metà dal confine geografico tra i due comuni che, come l’asino di Buridano che per pigrizia morì di sete tra due corsi d’acqua,
per eccesso di competenze langue di anno in anno in attesa che le burocrazie di Caulonia e Roccella (e degli Enti coinvolti) trovino un accordo per dedicarsi a questo problema mai affrontato concretamente. Ed è così che, abbandonato a sé stesso, il torrente Canne non perde occasione nel rendersi pericoloso inondando, praticamente ad ogni acquazzone che
si protrae per oltre un’ora, i tratti immediatamente adiacenti la statale 106 e la ferrovia che lo attraversano con minuscoli ponti a campata unica i cui archi, perennemente intasati, creano una risacca che costringe l’acqua ad esondare allagando i terreni circostanti gli argini. Il tutto con buona pace, e notevoli danni, degli abitanti residenti a monte e a valle della statale stessa.

Inutili e senza riscontri specifici le segnalazioni dei cittadini coinvolti che dal lontano 2000, anno cruciale per i danni subiti a causa dell’alluvione durato
oltre due giorni e per la presa di coscienza sulla pericolosità dei fenomeni metereologici legati ai cambiamenti climatici, hanno interpellato tutte le Autorità locali, dai comuni di Caulonia e Roccella, al Corpo dei Carabinieri, all’ANAS (direttamente interessata da eventuali allagamenti che rischiano di coinvolgere la viabilità sulla statale e sulla linea ferroviaria), per sollecitare l’ordinaria manutenzione preventiva di questo breve corso d’acqua.

Purtroppo, come troppo spesso capita in questo nostro Paese, si confida eccessivamente nella buona sorte salvo poi battersi il petto quando le catastrofi mostrano la loro violenza devastatrice. Capita così che, a volte,
il bilancio economico è estremamente oneroso per la comunità in quanto, i costi per sanare i danni, sono notoriamente superiori a quelli della normale manutenzione preventiva oltre al rischio, ancora più grave e sempre in agguato, di coinvolgere vite umane.

Amministratori di Caulonia e Roccella, per favore, se ci siete battete un colpo e segnate nella vostra agenda anche la manutenzione del torrente Canne senza dimenticare che il depuratore di zona delle acque reflue è situato proprio a pochi passi dalla sponda di questo rigagnolo!

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