Il “sobrio” 25 aprile di Ciavula e dei comuni di Roccella e Caulonia
“Davanti ai partigiani, voi fascisti siete sempre scappati“
Enrico Berlinguer
Il titolo è sbagliato, lo so.
Perchè associa Ciavula a dei comuni, il cui 25 aprile sarà istituzionale e “in tono minore, come richiede questo triste momento”, come ha scritto il sindaco Vittorio Zito, mentre quello di Ciavula è volutamente provocatorio.
Ma serve ad attirare l’attenzione e a tenere insieme due modi di festeggiare il 25 aprile che, pur nella loro diversità, fanno a cazzotti con l’ipocrisia delle destre che la festa della Liberazione non l’hanno mai digerita. I nipotini scemi del duce che vogliono riscrivere la storia non tollerano quella che definiscono “propaganda rossa”. Ma il 25 aprile non si festeggiano i comunisti contro i fascisti, si festeggia la democrazia contro la dittatura, la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, si festeggia la libertà, si festeggia la pace e la fine dell’oppressione che ci ha trascinato nell’orrore di una guerra mondiale. “Il 25 aprile è lutto nazionale” ha titolato un giornale della destra.
Noi rispondiamo provocatoriamente con un banner che trovate in alto, vicino alla testata, ma la risposta vera l’ha data il sindado di Roccella Vittorio Zito: “C’era una parte giusta ed una sbagliata. Noi celebriamo la parte giusta”. Lo ha detto stasera all’ex convento dei Minimi, in apertura di un emozionante concerto di Sasà Calabrese, che ha cantato i più importanti cantautori italiani, da De Andrè a Guccini, da Pino Daniele a Claudio Lolli, da Gaber a De Gregori, con una selezione di canzoni all’insegna della libertà.
Un evento pregno di contenuti e di temi, di messaggi di pace e fratellanza.
Le commemorazioni della Liberazione a Roccella proseguiranno domani, con l’intitolazione del belvedere sul lungomare di fronte al parco giochi a Rocco Spataro e Giuseppe Repice, partigiani roccellesi, e poi il 26 aprile di nuovo al convento dei Minimi con il coro Greco Parenthesis.
Roccella ha dedicato tre giorni alla festa più importante di tutte per la Repubblica italiana, quella senza la quale non esisterebbe la democrazia. E per l’ennesima volta diventa esempio, soprattutto per quei comuni che domani si limiteranno a riti formali, quasi obbligati, stanchi.
Non lo sarà la celebrazione di Caulonia che si inserisce all’interno della Festa del Libro, in collaborazione con l’ANPI e dove grazie al collega Ilario Camerieri si parlerà del contributo dei cauloniesi alla Resistenza, nè in altri paesi che riempiranno la giornata di contenuti, alla faccia di chi chiede strumentalmente “sobrietà”.
80 anni fa ci è stata donata la libertà, a prezzo di molto dolore e sangue. Oggi che gli spazi per esprimerla vengono ristretti a colpi di decreto, oggi che abbiamo un governo che libera i torturatori e difende i dittatori non dando seguito alle condanne della Corte Penale Internazionale, bisogna continuare a difenderla, con gli strumenti della democrazia, conquistati anche grazie alla lotta partigiana.
Mi sembra molto sobrio gridare: W l’Italia Antifascista! Ora, e sempre, RESISTENZA!
Buona festa della LIBERAZIONE a tutte le lettrici e a tutti i lettori di Ciavula.