Cauloniese condannato in primo grado per droga: la Corte d’Appello di Reggio Calabria lo assolve

Cauloniese condannato in primo grado per droga: la Corte d’Appello di Reggio Calabria lo assolve

Si è conclusa con un verdetto di assoluzione piena la vicenda giudiziaria che vedeva imputato Antonio Lucano, accusato di detenzione di sostanze stupefacenti, aggravata dall’ingente quantità. A mettere la parola fine al processo è stata la Seconda Sezione penale della Corte d’Appello di Reggio Calabria, che ha assolto l’imputato “per non aver commesso il fatto”, riformando integralmente la sentenza di condanna di primo grado.


Il procedimento nasceva dal ritrovamento, il 27 ottobre 2023, di circa 26 chilogrammi di marijuana, scoperti dai Carabinieri della Stazione di Caulonia Marina in alcuni sacchi di plastica nascosti in una zona boschiva e impervia in contrada Pezzolo, nel territorio comunale di Caulonia (RC). La droga si trovava in un terreno non riconducibile al Lucano, né di sua proprietà né in suo utilizzo, ma formalmente appartenente a terzi.
Nonostante ciò, in primo grado, il G.U.P. del Tribunale di Locri aveva accolto le tesi dell’accusa, ritenendo sussistenti gli elementi per attribuire la sostanza stupefacente all’imputato, e infliggendogli una condanna detentiva.
La difesa, affidata all’Avvocato Domenico Albanese, ha contestato l’impostazione del primo giudizio, ritenendo che non ci fossero prove concrete a carico del proprio assistito e la presenza di plurimi elementi a discarico che sarebbero stati ignorati nella motivazione della sentenza di primo grado.
Dopo quasi due anni e mezzo, la Corte d’Appello ha accolto in pieno le argomentazioni difensive, assolvendo Antonio Lucano con la formula più ampia prevista dal codice. Un epilogo che chiude una vicenda giudiziaria lunga e delicata, restituendo dignità e libertà a un imputato che, sin dall’inizio, aveva proclamato la propria innocenza.

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