Dalla Serie A ai campetti: la corruzione rovina lo sport dei ragazzi

Dalla Serie A ai campetti: la corruzione rovina lo sport dei ragazzi

di Mario Murdolo

Per una errata imitazione e omologazione di quanto ripetutamente accade nelle massime serie del campionato di calcio, anche nel settore dilettantistico si stanno verificando episodi incomprensibili e dannosi, segnati da un’attività illegale e disonesta, discutibile e vergognosa.
Ciò che maggiormente indigna non è solo il mondo del calcio e i tifosi, ma soprattutto il messaggio negativo e diseducativo che colpisce le nuove generazioni, proprio quelle che si affacciano e iniziano a praticare uno sport che ha tra i suoi obiettivi più nobili quello di abituare fin da piccoli al confronto civile, alla tolleranza, alla socializzazione e all’amicizia, anche con chi indossa una maglia diversa ma condivide lo stesso percorso pedagogico e sportivo, in armonia e leale amicizia.

Quale insegnamento viene trasmesso a tanti ragazzini quando, osservando la squadra dei grandi – nella quale presto dovranno entrare da protagonisti – sono costretti ad assistere a compromessi e illeciti messi in atto da dirigenti corrotti e indegni di ricoprire un ruolo educativo? Sarò nostalgico, ma quando anch’io da giovanissimo giocavo a calcio, lo facevamo su campi di fortuna, con sassi al posto delle porte, con palloni precari e magliette spesso diverse. Partecipavamo ai tornei valligiani con un invidiabile e leale rispetto reciproco tra squadre, e mai – dico mai – si sono verificati episodi di corruzione o compravendita di partite.

Oggi, invece, assistiamo – ed è anche per questo che non guardo più le partite, pur essendo juventino dal 1957 – ad atti di corruzione e falsificazione messi in atto da calciatori multimilionari, che, per un’incomprensibile ingordigia e insaziabile insoddisfazione, finiscono per rovinare la propria carriera, cadendo nel disprezzo pubblico e nella più meritata derisione.

Mi auguro che la puntuale individuazione degli autori di tali atti, giustamente repressi e condannati dalla giustizia sportiva, possa servire ad arginare e bloccare un fenomeno diseducativo sempre più dilagante.
Che bella e corretta educazione date ai vostri figli, se insegnate loro che per vincere non basta essere bravi sul campo, ma serve anche un aiuto nascosto e indegno.

Foto di Peter Glaser su Unsplash

CATEGORIES
TAGS
Share This