Fantascienza, poesia e fumetto ne “I Canti di Gadalas”, scritti da uno dei padri di Nathan Never
Un esperimento davvero ben riuscito, quello di Bepi Vigna (uno dei tre sardi, i padri di Nathan Never, fumetto di fantascienza della Sergio Bonelli Editore che ha ormai oltre tre decenni di vita) e di Romeo Toffanetti (che Nathan Never lo ha disegnato).
I canti di Gadalas si presenta come “un’opera unica nel suo genere, che unisce fantascienza, poesia e fumetto. Un nuovo genere letterario che guarda al futuro”. Probabilmente perchè viene dal futuro. L’opera è una raccolta di versi di Joe Vengeance, un viaggiatore astrale originario della Terra, anche se non vi è certezza. Nessuno sa quando nascerà e in che epoca vivrà, se tra mille anni o nel prossimo secolo. Questi versi ci sono giunti dal futuro sottoforma di impulsi sconosciuti captati dalla sonda di esplorazione “Argo” nei pressi della costellazione del cigno. Tali impulsi sono stati decodificati dopo 10 anni di lavoro e a dire il vero i risultati dividono ancora il mondo scientifico, ma per scoprirne i dettagli dovrete leggere quest’opera, edita dalle edizioni Astralogo in tiratura limitata di 500 copie numerate. A me, per la cronaca, è capitata la numero 468. L’edizione è curatissima e bellissima, di alta qualità, così come il lavoro di Vigna e Toffanetti.
Ma come hanno fatto questi versi a giungere a noi dal futuro? Una teoria (non ancora verificata) sostiene che l’implosione di un vortice cavitazionale ionico avrebbe incrinato una porzione del piano spazio temporale, determinando un flusso energetico che avrebbe iniziato a propagarsi a ritroso nel tempo.
Gadalas è il luogo in cui Nathan Never è cresciuto, così come l’autore dei versi. I richiami al “musone” e al suo mondo sono frequenti e i lettori di Nathan coglieranno con piacere i frequenti indizi, scritti e disegnati, disseminati nel volume.
A rafforzare la connessione col fumetto bonelliano c’è l’introduzione, scritta da Glauco Guardigli, che è proprio il curatore di Never per la Sergio Bonelli Editore.
Personalmente sono indietro con la lettura di Nathan Never, che ho recuperato interamente dopo tre decenni trascorsi senza leggere fumetti, ma sbirciando sul sito della Sergio Bonelli Editore ho visto che Nathan Never incontrerà l’autore de “I canti di Gadalas” negli albi 327 e 328. Mi mancano circa 200 albi da leggere per arrivarci, ma già pregusto il giorno…
Alta qualità della confezione, raffigurazioni estremamente interessanti, testi profondi ma comprensibili anche a noi che li leggiamo molto prima che vengano scritti, I canti di Gadalas sono davvero una lettura originale ed estremamente piacevole.
Direi che l’esperimento è pienamente riuscito. Ho divorato le 36 poesie, cariche di saggezza e suggestioni, nella loro estrema semplicità. Semplicità e saggezza vanno a braccetto, da sempre. Ma so che divorarle è sbagliato e che andranno riprese in mano e rilette e meditate.
Intanto complimenti alla casa editrice e grazie agli autori, soprattutto a Bepi Vigna.