Michela Franco, (Presidente del Consiglio Comunale di Riace): “Volevano vincere le elezioni, non ascoltare le persone”

Michela Franco, (Presidente del Consiglio Comunale di Riace): “Volevano vincere le elezioni, non ascoltare le persone”

Michela Franco, Presidente del Consiglio comunale di Riace, rompe il silenzio e racconta quei retroscena per i quali ha posto domande senza ottenere risposte.

La consigliera comunale di una maggioranza la cui stabilità sembra dipendere da un delicatissimo gioco di incastri, desidera finalmente fare luce sulle ragioni delle sue meditate presenze (o, più spesso, assenze) nelle sedi istituzionali. Ad una mia ennesima richiesta di confronto e chiarimento nei precedenti giorni, la seguente risposta da parte del Sindaco: “Non possiamo avere un chiarimento perché altrimenti romperei gli equilibri della maggioranza e mi mandano a casa”.

Eppure!!!! 

Credevo che essere la 3° eletta potesse quanto meno avere una parvenza di importanza o è servito solamente per vincere le elezioni?  Evidentemente, la narrazione sulla libertà di pensiero che ci ha deliziato in campagna elettorale ha avuto un piccolo “bug” di sistema, perché qui, chiedere chiarimenti sembra essere diventato sport estremo. A quanto pare, le mie continue richieste di spiegazioni sono state prese per esercizi di esperienza o, peggio, come fastidiosi mormorii di sottofondo. 

Forse, mentre io ingenuamente credevo che “libertà di pensiero” includesse anche la libertà di chiedere e di capire, qualcun altro interpretava il concetto come la libertà di non rispondere. Originale, non c’è che dire. Quasi quasi ci si sente come soprammobili un pò ingombranti, utili solo per alzare la mano (quando ce lo dicono, ovviamente).

Devo dire che questa calorosa accoglienza nel “cerchio magico” dell’amministrazione mi commuove quasi… se non fosse che mi ricorda più un thriller politico. A questo punto, mi sorge un dubbio amletico: ma gli obiettivi che abbiamo sbandierato ai quattro venti durante la campagna elettorale… li ricordiamo ancora?

Perché, con questa inedita interpretazione di “lavoro di squadra” e “trasparenza”, mi pare che stiamo viaggiando spediti verso un glorioso fallimento collettivo. In attesa di un illuminante cambio di prospettiva (sperando non sia un miraggio), mi riservo di meditare serenamente sul da farsi. Magari, nel frattempo, imparo a leggere nel silenzio, chissà, potrebbe essere la nuova competenza richiesta per far parte di questa “vivace” maggioranza”.

A questo punto, non posso fare a meno di chiedermi: ma il Sindaco è davvero al timone, o è semplicemente il portavoce di questo ristretto “cerchio magico” o un loro pupazzo a comando?  Vi lascio ad una riflessione: lo slogan del nostro sindaco è quello di elogiare gli ultimi oppure di emarginare gli scomodi facendoli diventare gli ultimi? Sarebbe, quantomeno, un esempio di onestà intellettuale.

Michela Franco, Presidente del Consiglio comunale di Riace

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