Presentato a Locri il libro “I Grimaldi, principi di Gerace” di Vincenzo Cataldo

Presentato a Locri il libro “I Grimaldi, principi di Gerace” di Vincenzo Cataldo

È stato presentato presso la biblioteca comunale di Locri il volume di Vincenzo Cataldo “I Grimaldi, principi di Gerace. Dinamiche socio-economiche di uno Stato feudale tra Genova, Napoli e la Calabria nel XVII secolo” (Edipuglia, Bari 2024). La presentazione si inserisce nel quadro dell’iniziativa del Comune di Locri “Maggio di Libri”. Come è stato opportunamente sottolineato dal relatore Letterio Festa, il volume presenta una indagine a tutto campo sul lignaggio genovese dei Grimaldi, principi di Gerace dal 1574, e sulla storia successoria e patrimoniale del loro stato feudale calabrese.

Ad oggi non esiste una ricerca approfondita sui feudi di questo potente casato nobiliare e sulle relazioni che questo articolato territorio giurisdizionale mantenne, all’esterno, con Genova e Napoli, sedi principali della famiglia, e all’interno, con le comunità amministrate, considerate nelle loro articolazioni sociali, economiche, istituzionali. Da questo punto di vista la pubblicazione risulta già di per sé opportuna e colma un vuoto storiografico, soprattutto in relazione ad analoghi studi effettuati negli ultimi decenni su altre casate e realtà feudali del Mezzogiorno italiano, indagate sia sotto il profilo giurisdizionale che economico-patrimoniale.

La storia dei principi di Gerace è stata ricostruita attraverso fonti archivistiche e un’articolata bibliografia. Il lavoro riguarda la storia dei feudi Grimaldi in età spagnola, fino a tutto il XVII secolo, Il discorso sul principato di Gerace, centrale rispetto agli altri feudi Grimaldi, è messo a confronto con altri studi feudali meridionali e con la storia regionale calabrese: eventi condizionanti il ripiegamento economico e demografico seicentesco nella dimensione locale, secondo la ricostruzione dell’autore, sono in particolare la carestia reggina del 1672 e i riflessi della rivolta antispagnola di Messina, che interrompono un intenso scambio commerciale Messina-Gerace (trasferimenti e matrimoni reciproci, cabotaggio, artigianato, notabilato, contrabbando) documentato sulla base delle fonti documentali che costituisce un aspetto molto interessante del lavoro.

L’Autore ricostruisce così la storia delle comunità urbane (in particolare quella geracese), nelle loro strategie economiche e di controllo delle istituzioni e risorse municipali, del loro ruolo – a volte vero ago della bilancia – nel rapporto tra autorità feudale ed episcopale, del godimento di privilegi feudali, delle forme della rappresentazione nobiliare, dell’intrapresa commerciale e artigianale, dell’attività creditizia e delle congregazioni ed enti religiosi che ne sono parte; spaziando infine su altri temi, come le usanze dotali e testamentarie del notabilato locale; tutti aspetti interamente ricostruiti su un ampio scavo delle fonti d’archivio e che costituiscono il nuovo contributo di conoscenza e approfondimento di questo lavoro monografico.

Presente anche il sindaco di Gerace Rudi Lizzi, che ha sottolineato l’impegno continuo a favore della ricerca storica dell’Autore non soltanto nell’ambito della Calabria ma dell’intero Mezzogiorno.

La serata, moderata dall’assessore alla cultura del comune di Locri Domenica Bumbaca, ha visto diversi interventi da parte del numeroso pubblico intervenuto.

Vincenzo Cataldo

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