Ammendolia: “Le riforme ottenute con sacrificio vengono smontate pezzo dopo pezzo. Al referendum voterò cinque Sì”

Ammendolia: “Le riforme ottenute con sacrificio vengono smontate pezzo dopo pezzo. Al referendum voterò cinque Sì”

di Ilario Ammendolia

Tanti anni fa ero sindaco di Caulonia. Tra tutti i cittadini, uno mi stava particolarmente a cuore: un ragazzo sui 20 anni immobilizzato a letto. Era caduto mentre lavorava su un albero, non era assicurato viveva a totale carico della famiglia.
Mandai una lettera, di cui conservo copia, alle massime autorità dello Stato e quindi alla stampa. Sorprendendo me per primo, tanto Rai 1 che Rai 2 ne parlarono nei rispettivi telegiornali.
Pochi giorni dopo arrivò al Comune un giovane funzionario della Previdenza Sociale.
Era “sportivo” empatico e simpatico e ricordo che invece della classica borsa in uso a quei tempi, portava uno zainetto sulle spalle.
Mi disse con un sorriso complice e di intesa: sono stato mandato per dare la pensione al suo concittadino. E così sarà!
Era veramente un’altra epoca.
Facemmo visita al ragazzo e la pensione fu data. Non saprei dire come ma è la pura verità.


Venne la stagione delle Riforme:
Statuto dei lavoratori, Riforma Sanitaria, la chiusura dei manicomi, la legge Gozzini per le carceri, I decreti delegati sulla scuola, la riforma della Previdenza Sociale, la riforma della Pubblica Sicurezza, il no al “fermo di polizia”.
Altre sarebbero state necessarie ma non si fecero .
Tra tutti coloro che si impegnarono per le riforme, oltre a quanti lottarono e pagarono di persona nelle tante manifestazioni, mi è rimasto impresso il ministro Socialista Brodolini che, ammalato terminale, si impegnò fino all’ultimo giorno di vita affinché lo Statuto dei lavoratori diventasse legge.
Da molti anni ormai siamo in pieno clima di controriforma. Le leggi a favore del mondo del lavoro, vengono smontate pezzo dopo pezzo a favore di banche, corporazioni, gerarchie, alta burocrazia e della speculazione finanziaria . Decenni di lotte sfumano in un solo giorno.
Purtroppo tale clima non cambia con l’alternarsi delle forze politiche al governo ma, almeno finora, è stato patrimonio comune dei governi di destra e di sinistra.
Mi dispiace dirlo ma è così .
Ad aggravare la situazione è l’assenza, o quasi, di una stampa libera sostituita da organi di informazione e canali televisivi di regime che hanno come fine la distrazione di massa. (Leggi Garlasco)
In un tale clima si svolgerà il referendum di domenica prossima che potrebbe essere utilizzato come una pietra nello stagno per dire alla classe politica tutta e all’ intero establishment che siamo stanchi.
Non ho la presunzione di dire agli altri se e come votare, mi limito a dire che andrò ai seggi e voterò 5 SI.
Un po’ per coerenza ma soprattutto per tentare di sbloccare una situazione apparentemente senza speranza.

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