Il consiglio comunale di Caulonia voterà per riconoscere lo Stato di Palestina e dissociarsi dal genocidio del criminale di guerra Netanyhau?
Il 4 giugno il consiglio comunale di Caulonia avrà l’opportunità di riconoscere lo Stato di Palestina, dissociandosi dal genocio del criminale di guerra Netanyhau.
Era stata l’editrice di Ciavula, Suely Di Marco, a proporlo.
L’appello aveva trovato l’adesione entusiastica del Partito Democratico di Caulonia e del consigliere Andrea Lancia. Il gruppo di minoranza Rinnoviamo Caulonia lo ha poi fatto proprio ed ha presentato una mozione che il consiglio comunale dovrà votare.
“Nel corso del 2024 diversi Paesi hanno riconosciuto lo Stato di Palestina – ha scritto Suely – e ad oggi gli Stati che lo riconoscono sono 149. Il mese scorso, il Senato italiano ha respinto una mozione per il riconoscimento dello Stato palestinese presentata dai 5 Stelle, con 80 voti contrari e 45 a favore. Siamo consapevoli che al di là del valore simbolico, forse, il riconoscimento dello Stato di Palestina non migliorerà nell’immediato la situazione nella Striscia di Gaza e non fermerà il genocidio in atto. Tuttavia riteniamo che il conflitto tra Israele e Palestina potrebbe essere risolto solo con la soluzione a due Stati, negoziata secondo i dettami del diritto internazionale. Ciò potrebbe comportare un riconoscimento reciproco dei due Stati e potrebbe condurre alla volontà di una convivenza pacifica. È utile ricordare che gli insediamenti israeliani in Cisgiordania avvenuti successivamente all’occupazione del 1967 sono frutto di una politica imperialista ed espansionista e di un lungo processo di colonizzazione condannato dalle Nazioni Unite e ritenuto illegale secondo il diritto internazionale umanitario. Le violenze e le violazioni dei diritti umani subite dai palestinesi nel processo coloniale sono state condannate anche dall’Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite (Unhcr) e sarebbero da considerarsi come una delle ragioni che hanno portato alla radicalizzazione dei miliziani di Hamas”.
La mozione dei consiglieri di Rinnoviamo Caulonia prevede “di riconoscere a tutti gli effetti lo Stato di Palestina come entità sovrana, nei confini precedenti all’occupazione del 1967 e con Gerusalemme capitale condivisa; agire in sede ONU per un immediato riconoscimento dello Stato di Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, per permettere alla Palestina e a Israele di negoziare direttamente in condizioni di pari autorevolezza, legittimità e piena sovranità; ad impiegare tutti gli strumenti politici, diplomatici e di Diritto Internazionale per fermare la colonizzazione e l’annessione dei Territori Occupati Palestinesi”.
Inoltre impegna il Sindaco “A farsi interprete di tali istanze e ad attivarsi verso gli altri Sindaci ed Amministrazioni della Regione Calabria per concordare un’azione comune di sensibilizzazione delle rappresentanze politiche parlamentari” ed impegna “il Presidente del Consiglio Comunale a dare massima diffusione del presente Ordine del Giorno alla cittadinanza e alle associazioni, e ad inoltrarlo: Al Presidente del Parlamento Europeo; Al Presidente della Repubblica Italiana; Al Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana: Al Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale della Repubblica italiana; Al Presidente del Senato della Repubblica italiana; Al Presidente della Camera dei deputati della Repubblica italiana; Ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari; Al Presidente della Regione Calabria”.
I sostenitori del massacro della popolazione inerme, di donne e bambini, continuano contro ogni evidenza ad affermare che non sarebbe in atto alcun genocidio. Ma già lo scorso dicembre Amnesty International aveva utilizzato il termine “genocidio”.
Questo è il genocidio voluto da Israele ma anche dall’Occidente che lo asseconda. Potrebbe però non essere il genocidio di Caulonia, se il consiglio comunale approverà la mozione.
Non servirà probabilmente a salvare vite umane, ma quando le generazioni future ci domanderanno cosa abbiamo fatto mentre i palestinesi venivano sterminati nel silenzio generale, potremo dire che non siamo stati zitti e dal basso abbiamo provato ad opporci.