La Calabria che vorremmo: la dichiarazione che Occhiuto non ha mai fatto

La Calabria che vorremmo: la dichiarazione che Occhiuto non ha mai fatto

di Ilario Ammendolia

Coraggiosa e dignitosa dichiarazione del presidente della Calabria , Roberto Occhiuto, durante la trasmissione condotta di Nicola Porro:

Vorrei ringraziare Lei, dottor Porro, per il privilegio accordatemi di potermi rivolgere direttamente ai cittadini calabresi da una rete nazionale, pur avendo appena ricevuto un avviso di garanzia per corruzione. Per molto di meno, molti, calabresi e non, sono finiti in carcere e le loro vite sono state spezzate.
Ed è per loro, per tutti i calabresi, che sono qua. In questi giorni di travaglio ho preso consapevolezza del fatto che in Calabria le garanzie costituzionali non vengono rispettate. Mi sono passate nella mente i volti di sindaci ed amministratori finiti in carcere ed ho capito che loro stessi sono piccola cosa rispetto ai tanti cittadini senza nome e senza storia che, da innocenti, vengono buttati nelle patrie galere.
Ho pensato a consigli comunali sciolti senza una sentenza d’un magistrato.
Mi sono venuti in mente le mille grandi inchieste che hanno devastato il volto della Calabria e che sono finite nel nulla.
Ho verificato con i miei occhi che le Corti di appello calabresi sono quelle che più pagano per ingiusta detenzione.
Ho visto le condizioni delle carceri che sono diventati “scuole quadri” della mafia e della delinquenza in genere.
E’ questa la giustizia?
Vi sembra normale tutto ciò?
Non solo non è normale ma non è servito e non serve a niente …tant’è vero che la ndrangheta è più forte di prima .
Qualcuno potrà dire che in passato sono stato stupidamente forcaiolo…ed è vero!
Qualcuno potrà aggiungere che ho espresso la mia vicinanza ai magistrati e alle forze dell’ordine aldilà del merito e dei metodi utilizzati. Ed è vero! E…mi fa molto male, che si possa pensare che il mio sia stato un tentativo per guadagnarmi l’impunità.
Mi sono stati sufficienti pochi giorni di riflessione e di doloroso travaglio per prendere consapevolezza dei gravi errori da me commessi.
Ho sbagliato.
Ho sbagliato soprattutto perché non mi sono accorto del fatto che la criminalizzazione del nostro popolo è funzionale ad una politica di abbandono e di emarginazione della Calabria.
Non ho capito che privilegi, comodità ed altro mi sono state accordati in modo che io non vedessi le condizioni in cui si trovano i calabresi stretti tra una feroce e invasiva ndrangheta da una parte e l’ottusa repressione dall’altra.
Non so se mi sarà accordata un’altra possibilità ma se così fosse, e da qualsiasi collocazione, mi batterò per rendere giustizia e tutelare la libertà di tutti gli innocenti. Lotterò con tutte le mie forze affinché la Costituzione venga finalmente rispettata- in tutte le sue parti- in Calabria ed altrove.
E non lo farò da solo.
Contro ogni abuso, chiamerò a raccolta il nostro popolo che dimostrerà che l’antica fierezza non è morta.
Per quanto riguarda la mia vicenda giudiziaria, sono sicuro di poter dimostrare la mia estraneità ai fatti e lo farò con la massima umiltà.
Intanto non posso che ringraziare i magistrati per avermi fatto comprendere ciò che in tanti anni di presenza in Parlamento e da presidente della Regione Calabria non avevo compreso.
Concludo: avevo pensato di dimettermi, ma il precedente del presidente Mario Oliverio, perseguitato da innocente, mi impone di restare al mio posto.
Grazie a tutti voi e mi consenta, dottor Porro, di mandare un caldo abbraccio ad ogni innocente ingiustamente perseguitato. Alla mia Calabria criminalizzata per poterla meglio sconfiggere , emarginare e colonizzare.
Grazie. E ancora grazie!

Ovviamente il presidente Occhiuto non ha mai rilasciato un tale dichiarazione e nell’intervista (si fa per dire) realmente andata in onda da Porro ,con il suo immenso “Ego” ha oscurato la Calabria anteponendo se stesso a quasi due milioni di calabresi.

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