A Marina di Gioiosa partono i lavori per la rinascita del lido Don Milani: da bene confiscato alla ‘ndrangheta a spazio per la comunità
“Possiamo guardare a questa restituzione alla collettività di un bene confiscato alla ‘ndrangheta come un primo tassello, una sorta di riequilibrio in questa nostra società calabrese, che è storicamente coesa e portata alla condivisione ma che ha subito e subisce l’individualismo esasperato delle mafie”. C’è il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Stefano Musolino a inaugurare l’inizio dei lavori per la riqualificazione dello stabilimento balneare “Don Milani”, che da bene confiscato alla cosca dei Mazzaferro diventerà uno spazio dedicato all’inclusione, alla cultura e alla partecipazione attiva. Un progetto portato avanti dall’associazione Don Milani e sostenuto dalla fondazione “Con il sud” con il cofinanziamento della Conferenza episcopale italiana per tramite della diocesi di Locri-Gerace.
Nel cantiere aperto dello stabilimento sul lungomare di Gioiosa Marina, davanti a un pubblico numeroso e attento, è stato proprio il Vescovo Francesco Oliva ad aprire il dibattito, portando il proprio saluto e il proprio augurio alle ragazze e ai ragazzi che saranno i prossimi fruitori di un bene che si pone come immagine del cambiamento: “Sono felice di constatare l’inizio dei lavori che porteranno al recupero di un bene finalmente restituito alla comunità e mi auguro che i lavori possano essere terminati presto in modo che questo stabilimento possa popolarsi dei nostri giovani”.
Anche il coreferente regionale di Libera associazioni nomi e numeri contro le mafie, Giuseppe Borrello ha sottolineato l’importanza di questo nuovo progetto: “è un fatto importante quando un bene torna alla comunità per il riuso con scopi sociali, soprattutto nella nostra Regione e soprattutto in un periodo come questo in cui abbiamo assistito a tanti attentati nei confronti delle cooperative sociali che lavorano su terreni e aziende confiscate al crimine organizzato. Progetti come questo sono importanti sotto l’aspetto culturale e sono anche convenienti economicamente perché l’avanzare dell’economia sana viene vista come un fastidio dalle cosche”.
Ma è stato l’intervento del procuratore aggiunto Musolino a catturare l’attenzione di cittadini e autorità presenti all’evento. Nella lunga chiacchierata con il giornalista di Avvenire, Tony Mira, il magistrato reggino ha riportato in primo piano la battaglia culturale che la società calabrese nella sua interezza deve intraprendere per continuare a cambiare lo stato delle cose: “Nella lotta alle mafie la repressione, su cui molti in Calabria hanno costruito la propria carriera, è solo una delle possibili soluzioni, ma l’eccesso di repressione fa solo danni e lo abbiamo visto, soprattutto nella Locride. Per cambiare veramente le cose serve un nuovo modo di pensare, serve uscire dagli stereotipi con cui si è raccontata la nostra regione e recuperare l’esempio chi ci ha messo la faccia per arricchire l’intera comunità, come il mugnaio Rocco Gatto, contro chi la faccia ce la mette per arricchire solo se stesso: i primi ci hanno insegnato come non abbassare la testa. Quello che intendo – ha continuato Musolino sollecitato da Tony Mira che ha ricordato come la diocesi di Locri Gerace sia quella con il maggior numero di beni confiscati restituiti alla comunità – è che siamo principalmente noi calabresi a doverci preoccupare del cambiamento. Se un personaggio come Rocco Aquino torna libero per fine pena e noi comunità continuiamo a trattarlo come a un capo, allora le cose non cambieranno mai. E se c’è da sporcarsi le mani, c’è bisogno di sporcarsele come aveva provato a fare monsignor Bregantini che aveva immaginato per questa terra un futuro diverso, ma non gli è stato permesso. Dobbiamo convincerci che se tutto è ‘ndrangheta, allora noi non abbiamo né futuro né passato e dobbiamo recuperare la cultura della condivisione che è alla base della società calabrese. E questo nuovo stabilimento balneare che tornerà alla comunità si muove in questa direzione. Da parte mia – ha concluso Musolino – vi posso garantire che io ci sono ora e ci sarò in futuro e vi accompagnerò in tutto il lungo percorso che porterà alla riapertura questo spazio prezioso per la comunità di Gioiosa Marina e di tutta la Locride”.
Ufficio Stampa – Centro Don Milani Gioiosa