Il lungomare di Roccella diventa isola pedonale, il Lido Mediterraneo denuncia: “Penalizzati senza preavviso, stagione a rischio”
di Rocco Jerino
Scrivo questo post con grande amarezza, ma anche con la voglia di condividere con voi – amici, clienti, cittadini – quello che sta succedendo. A volte il silenzio fa più danni delle parole.
Chi mi conosce sa che, nonostante le mille difficoltà, anche in questo 25° anno di gestione ho deciso di non mollare e di investire: su Roccella, sul vostro territorio, sulle nostre potenzialità e sul mio posto di lavoro. A maggio – per primo tra gli stabilimenti balneari – ho iniziato i lavori di sistemazione del Lido Mediterraneo. Un investimento fatto con il cuore e con l’idea di trascorrere un’estate piacevole insieme a chi ci sceglie, ma anche per creare posti di lavoro e far girare un minimo l’economia locale.
Ho assunto persone, preso accordi, programmato l’apertura serale del ristorante e della pizzeria (E CHE PIZZA!!!!!). Tutto con impegno, sacrificio ed entusiasmo. Eppure, tutto questo è stato messo in discussione da un’ordinanza comunale arrivata a giugno – a estate già iniziata – che ha trasformato il lungomare in un’isola pedonale, impedendo l’accesso ai mezzi e creando un danno enorme alla nostra attività.
Mi chiedo: dove sta il senso di questa scelta? Qual è la logica? Si parla tanto di valorizzare il turismo, di incentivare le attività, e poi ci si ritrova di fronte a provvedimenti che bloccano chi lavora davvero sul campo.
Ma il punto più grave è che questa ordinanza ha colpito un solo lido in particolare: il nostro. È legittimo, quindi, chiedersi se non ci sia qualcosa di personale dietro questa scelta o se si tratti semplicemente di una profonda mancanza di attenzione verso chi lavora onestamente.
Non è tutto. Mi sono confrontato più volte con rappresentanti del Comune. Mi sono state fatte promesse, garantito che avrebbero trovato soluzioni alternative, proposto soluzioni alternative peraltro non compatibili con le esigenze dei clienti serali e che avrebbero “gestito il problema”.
Ad oggi, nulla. Solo parole. Il tempo passa, la stagione avanza, e noi siamo qui a rincorrere risposte che non arrivano.
Eppure, le soluzioni ci sarebbero, e ne abbiamo anche proposte alcune. Ma la sensazione – tristemente forte – è che non si voglia trovare un’alternativa, che si preferisca lasciare le cose così, a danno nostro e, più in generale, del turismo locale.
La cosa che fa più male è l’ipocrisia. Si invitano televisioni e giornalisti a raccontare il “modello Roccella”, a promuovere il turismo e il territorio… ma poi si ostacolano proprio quei pochi che ancora ci credono, che investono, che resistono.
Io non cerco scontri, non cerco polemiche. Cerco solo rispetto. Per il mio lavoro, per quello dei miei collaboratori, per i sacrifici fatti in questi 25 anni, per l’amore che mettiamo ogni giorno in ciò che facciamo. Meritiamo di essere ascoltati, non ignorati.
Resto qui, nonostante tutto. Spero che chi ha il dovere di amministrare capisca – prima che sia troppo tardi – che senza chi lavora sul territorio, senza chi ci crede davvero, il turismo non si fa con le ordinanze, le conferenze stampa o, meglio ancora, con prese di posizione presuntuose e pretestuose. Si fa con il sostegno, la collaborazione e il buon senso.
Grazie a chi continua a supportarci. Grazie a chi passa a trovarci. E grazie anche a chi leggerà questo post con attenzione e, magari, rifletterà.