Sanità calabrese al collasso, la denuncia dalla Vallata dello Stilaro: “Regione assente, ci sentiamo abbandonati”

Sanità calabrese al collasso, la denuncia dalla Vallata dello Stilaro: “Regione assente, ci sentiamo abbandonati”

di Mario Murdolo

Prendo spunto da una delle continue e forti proteste della consigliera regionale dottoressa Amalia Bruni, che da sempre porta avanti proposte riguardo la sanità calabrese e, da ultimo, il mancato accoglimento di importanti provvedimenti che interessano il grave e inarrestabile fenomeno della violenza di genere. È questo uno dei più terribili, drammatici e in continuo aumento, che non è più rinviabile se si vogliono evitare violenze e uccisioni di donne.
La dottoressa Bruni, che come tutti io ho la fortuna di conoscere molto bene, mentre nel campo della ricerca e della lotta per combattere la terribile malattia dell’Alzheimer ce l’ha fatta, in campo politico regionale, anche perché di minoranza, stenta ad ottenere simili risultati, perché in questo caso il male da combattere è più incurabile, trovandosi di fronte a una giunta regionale capeggiata dal Presidente Occhiuto, molto insensibile e sorda soprattutto nel campo della sanità.

E vi spiego come. Durante questi ultimi anni, questa maggioranza non solo non ha migliorato i servizi più essenziali del settore sanitario, ma, in un modo del tutto demolitivo e distruttivo, ha indebolito, se non distrutto, l’esistente.
E soffermandomi sul mio paese e gli altri paesi della Vallata dello Stilaro, interni e montani: un modernissimo, accogliente e funzionale poliambulatorio, ai tempi d’oro dotato delle più importanti specialistiche, ora è ridotto al lumicino; la mancanza di un soccorso con ambulanza, di vitale importanza per la lunga distanza di 50 chilometri dai più vicini ospedali di Locri e Soverato; i medici di base quasi tutti a orario ridotto e fuorisede, nonostante le sollecitazioni, i pressanti appelli delle amministrazioni comunali e anche le mie sollecitazioni tramite email, da capo di un fantomatico comitato di lotta, non hanno ricevuto neanche la conferma di aver ricevuto la comunicazione.
Da questa e altre riflessioni posso affermare, senza pericolo di smentita, che il governo Occhiuto sia stato il peggiore da quando è stata istituita la Regione.
Però, fra qualche mese, vedrete arrivare l’assessore calabrese che si è scomodato per venire a spalleggiare una lista e poi è finito nell’oblio.
E poi, lo sapevate che a pochi chilometri da noi c’è un’altra assessora, di Riace, tra l’altro con legami parentali a Bivongi? Io l’ho saputo per caso e, avendo chiesto un incontro su raccomandazione, ancora mi deve convocare.

Una volta dicevamo: “Meno male, abbiamo Tizio del paese vicino assessore, Caio consigliere”, e ci sentivamo garantiti. Ora se ne fottono tutti.
Perciò, quando fra neanche un anno ci sarà il rinnovo del Consiglio regionale, ricordatevi queste cose e votate di conseguenza.
Molto spesso mi sento dire: “Ma tu eri comunista, come mai hai cambiato?”
Se ho cambiato, una ragione c’è.
Non esistendo più i partiti, do la mia preferenza alle persone che risolvono i nostri problemi.
E, senza fare nomi, una settimana fa abbiamo avuto prova di chi sta facendo tanto per il nostro paese, mentre tanti altri, da bocciare, ci fanno morire.

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