Repubblica Rossa di Caulonia,”I miei ribelli” di Nicola Frammartino – seconda parte
Oggi non ci sono più in mezzo a noi gli eroi contadini, perché la civiltà industriale e post-industriale li ha sconfitti, distrutti, ma ci hanno lasciato un sublime messaggio: morire alla grande, combattendo nella difesa strenua dei valori della loro civiltà.
Secoli di duro lavoro e di stenti avevano insegnato a vedere al di là di quanto altri, ciechi della loro sapienza, non erano riusciti a comprendere: le classi dominanti rapaci ed arroganti, espressione della vecchia proprietà terriera, erano moribonde, ormai in agonia. Infatti, da lì a qualche anno i vecchi agrari sarebbero usciti per sempre dalla scena della storia. Questo videro nel 1945 i ribelli di Caulonia e tentarono di prendere nelle loro mani la bandiera del riscatto delle plebi meridionali. Ma fu un sogno, l’illusione di un attimo, perché altre e più potenti classi sociali, che in quel momento non erano ancora pronte, avrebbero assunto negli anni successivi il dominio sulla società.
Gli eroi di Caulonia scesero nel vecchio borgo feudale e lo presero in mano. Le vecchie classi dirigenti rimasero come intorpidite da tanta audacia e si consegnarono ai ribelli o scapparono.
Certo ci fu chi, dall’altra parte, si comportò con dignità e compostezza.
Ma non è mai questione di singole persone: la vecchia classe dirigente, consunta e disfatta al suo interno, aveva perso qualsiasi egemonia morale e culturale: si limitava ad esercitare un potere tirannico sulla società.
E’ proprio per la mancanza di iniziativa e di uno sbocco alle proprie ambizioni che essa ,si era chiusa, in se stessa incattivendosi sempre di più. Infatti, quei notabili scappati dinanzi all’impeto dei “cafoni” di Caulonia e dei casolari vicini, tornarono, seguendo un’antica e ben collaudata tradizione borbonica, appena comparvero le prime baionette dei gendarmi. Contro i contadini di Caulonia, male armati e peggio organizzati si abbatté la furia bestiale di centinaia e centinaia di uomini ben armati, equipaggiati addestrati e, quello che più conta ferocemente aizzati e coraggiosamente guidati ed istradati nei vicoli della vecchia Caulonia dai notabili nel frattempo tornati alla luce. Erano loro che, in sostanza, compilavano gli elenchi delle persone pericolose e di quelle innocenti.