La Repubblica rossa diventa spettacolo teatrale

di Ilario Ammendolia

Qualche giorno fa il teatro fuoriSquadro di Caulonia ha messo in scena uno spettacolo molto bello di Francesco D’Aquino dal titolo non casuale “Del resto io resto”. E infatti Francesco ha scelto di restare al Sud pur consapevole dei sacrifici che una tale scelta avrebbe comportato. Non solo, ma recuperando l’antico “Cinema Alba” di Caulonia , ha fondato un piccolo gioiello qual’è il teatro “fuoriSquadro”. “Non è facile la vita dei pastori di Aspromonte” scriveva Alvaro nel secolo scorso e non è facile oggi la vita degli artisti calabresi costretti ad operare tra lo spopolamento dei paesi, l’alienazione consumistica di parte della popolazione, la disgregazione sociale e, a volte, , la mortificante indifferenza delle classi dirigenti.
Mettendo in scena “Del resto io resto”, Francesco ha agganciato, tra l’altro, la tematica relativa ad una pagina di storia calabrese poco conosciuta qual’è la “Repubblica rossa di Caulonia” del 1945. Una epopea contadina che si colloca agli albori della nostra democrazia e che molti ignorano. D’Aquino si è accostato agli avvenimenti da artista così come doveva e voleva fare, interpretando liberamente un fatto che storico è! E che ci sembra giusto venga riconosciuto tale nelle sue sfaccettature drammatiche, tragiche, meravigliose ed esaltanti.La voce narrante è stata accompagnata, addolcita ed esaltata dagli strumenti di due bravissimi musicisti : Maria Albanese al pianoforte e Francesco Scordamaglia sax soprano e contralto.
Insieme hanno dato vita ad uno spettacolo meraviglioso. Il pubblico è stato molto attento sino alla fine. Il costo per la comunità uguale a zero il valore dell’opera… enorme. Lo spettacolo di D’Aquino, di cui ci auguriamo di vedere più repliche, ha certamente il merito di far vedere e approfondire i FATTI del 45 da un’altra prospettiva rispetto alle ricerche storiche. Ci voleva una voce giovane, fresca e libera… e Francesco ci ha messo la sua impreziosita da una musica sublime.