
31 anni fa la tragedia del bambino americano Nicholas Green
di Mario Murdolo
Era il 29 settembre del 1994, il giorno in cui avvenne la tragica morte per omicidio del bambino americano Nicholas Green, di appena 7 anni. Papà Reginald Green e mamma Margaret Sherard, insieme ai piccoli Nicholas ed Eleanor, erano in Italia, partiti dalla California, negli Stati Uniti, per un viaggio alla scoperta delle bellezze italiane. La famiglia americana aveva visitato Firenze, Roma, Pompei e poi era diretta verso la Sicilia, prendendo un’auto per percorrere la Salerno-Reggio Calabria.
La vettura sulla quale viaggiava la famiglia fu scambiata per l’auto di un gioielliere, presa di mira da rapinatori che aspettavano solo il momento giusto per il colpo. Il tentativo di rapina a mano armata avvenne nei pressi dell’uscita di Serre (vicino a Vibo Valentia). La rapina degenerò e Nicholas ebbe la peggio: ferito gravemente e ricoverato al Centro di Neurochirurgia del Policlinico di Messina, morì il primo ottobre del 1994.
Fu allora che accadde ciò che nessuno si sarebbe aspettato: alla sua morte, i Green autorizzarono il prelievo e la donazione degli organi, che salvarono sette vite di italiani. All’epoca la donazione degli organi era vista come un tabù, ma il grande gesto d’amore della famiglia Green aiutò molti italiani a capire il valore della donazione, che da allora aumentò in maniera rilevante.
Dalla vicenda fu anche tratto un film per la televisione dal titolo Il dono di Nicholas. Sono oltre cento, tra giardini, parchi, scuole, centri ospedalieri e asili, i siti intitolati al bambino ucciso in tutta Italia. Vent’anni dopo la morte di Nicholas si tennero a Reggio Calabria una serie di iniziative con lo slogan “Donare è rinascere”, per invitare all’assenso alla donazione degli organi. In quell’occasione fu scoperta altresì la scultura posta all’ingresso della Sala Nicholas Green, dove ora sorge il Polo Culturale “Mattia Preti”, dedicato allo sfortunato bambino.
Anche il Comune di Bivongi, con grande sensibilità e vicinanza, volle subito dopo l’omicidio dedicare il parco naturale del paese al piccolo americano Nicholas.