
Aggressione neofascista ad una scuola, danneggiamenti e botte ad uno studente
Il 25 ottobre 2025 si è conclusa l’occupazione del Liceo Donato Bramante, dopo aver
raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati all’inizio, legati al tema dell’informazione.
Durante i giorni di occupazione sono stati organizzati diversi corsi condotti da esperti esterni
che, grazie alla loro competenza, hanno approfondito i seguenti argomenti:
● la situazione palestinese, analizzata sotto vari aspetti specifici, tra cui il modo in cui
le informazioni vengono divulgate e gestite dalla stampa;
● il D.L. sicurezza/paura;
● il transfemminismo, con particolare attenzione ad alcuni aspetti dell’educazione
sessuo-affettiva e del consenso;
● la testimonianza diretta di un membro della Croce Rossa sugli aiuti umanitari nella
Striscia di Gaza.
Purtroppo, nonostante il percorso positivo e formativo dell’occupazione, riteniamo doveroso
informare che, nelle due notti precedenti la conclusione, si sono verificati gravi episodi di
violenza da parte di soggetti esterni alla scuola.
Durante la notte tra il 23 e il 24 ottobre, un gruppo di circa quindici ragazzi, riconducibili ad
ambienti di estrema destra per via dei cori chiaramente neofascisti, è entrato con la forza
all’interno delle mura scolastiche, urlando di voler “spaccare tutto”.
Appena dopo essere riusciti a entrare nell’atrio, è iniziato un tentativo di distruzione della
nostra scuola, con lanci di bottiglie nei corridoi e svastiche disegnate sui muri del piano terra.
In seguito a questo tentativo di devastazione, noi studenti siamo riusciti a indirizzare il
gruppo verso il giardino della scuola, principalmente per allontanarli dall’interno dell’edificio e
guadagnare tempo.
Purtroppo, questo non è bastato: mentre uno occupante stava cercando di serrare una
porta, con una sedia è stato preso di mira dallo stesso gruppo di ragazzi. A quel punto è
partita una vera e propria aggressione squadrista nei confronti del ragazzo già ferito.
Successivamente, nella notte tra il 24 e il 25 ottobre, un altro gruppo di persone che
presumiamo che sia lo stesso della notte precedente, è arrivato davanti alla scuola con i volti
coperti, evidentemente per completare il lavoro non portato a termine la sera prima.
Questa volta, dopo aver impedito efficacemente il loro ingresso all’interno del plesso, il
gruppo ha iniziato a lanciare sassi e bottiglie di vetro contro l’ingresso principale, rischiando
di colpire gli occupanti.
Dopo questa nuova aggressione, il gruppo è riuscito a scavalcare il cancello del giardino e,
una volta entrato nel cortile, utilizzando cassonetti della spazzatura come arieti, calci e
bastoni, ha distrutto il pannello della porta d’ingresso.
Attraverso il varco così creato, hanno tentato di forzare l’accesso all’interno dell’edificio,
cercando di rimuovere la barricata che garantiva l’incolumità degli occupanti. Non soddisfatti,
hanno provato a colpire con grossi bastoni attraverso lo stesso varco.
Solo verso le cinque del mattino il gruppo è fuggito, uscendo dal giardino.
Questi attacchi sono inaccettabili ed inaccettabile è il clima di violenza squadrista giustificato
ed ignorato da questo governo che anzi con le sue continue dichiarazioni alimenta questo
clima.
Dopo questi eventi e a seguito di discussioni collettive con tutti gli occupanti, si è deciso di
interrompere l’occupazione, con la consapevolezza di aver agito con piena maturità e
responsabilità, e di quanto questi momenti contribuiscano alla crescita della comunità
scolastica tutta.
A seguito di un confronto produttivo con la dirigenza, è stato proposto – e si terrà –
un’assemblea straordinaria a cui parteciperà l’intera comunità scolastica.
Durante l’assemblea si discuterà dell’intero svolgimento dell’occupazione e di come,
insieme, sarà possibile continuare a lavorare per il miglioramento dell’istruzione e
dell’edilizia scolastica del nostro istituto.
Inoltre, riconoscendo il valore formativo dell’occupazione e dei corsi organizzati in questo
periodo, la dirigenza ha offerto uno spazio permanente, fuori dall’orario scolastico, per poter
continuare a tenere attività e corsi che accrescano la cultura e la coscienza politica degli
studenti e delle studentesse.
Collettivo Bramante
