
Caulonia, lettera aperta di Caraffa alla Dirigente scolastica dell’I.C. Falcone Borsellino: “Non si escluda nessun bambino dal concerto di Natale”
Gentile Dirigente,
scrivo questa lettera aperta in qualità di mamma, ma anche di consigliera comunale, ruolo che ho scelto di ricoprire per rappresentare la voce e i bisogni dell’intera comunità.
Ho appreso con grande stupore la notizia che il tradizionale Concerto di Natale, un momento di festa e di condivisione che da decenni unisce bambini, famiglie e personale scolastico, sia stato trasformato in un progetto extracurriculare con obbligo di frequenza alle prove pomeridiane, e che la mancata partecipazione comporterebbe l’esclusione dallo spettacolo.
Devo ammettere che stento a crederci, e sinceramente non voglio crederci, perché mi rifiuto di pensare che una scuola possa davvero scegliere di escludere qualcuno da un momento così importante e simbolico.
Ritengo che questa scelta sia profondamente discriminante ed escludente.
Penso alle famiglie delle frazioni, spesso lontane dal plesso scolastico, a chi non dispone di mezzi di trasporto, ai bambini più fragili che avrebbero bisogno di essere accompagnati o seguiti, ai genitori lavoratori che non possono permettersi di modificare orari o turni, a chi vive situazioni familiari complesse.
Il compito della scuola è accogliere, includere, valorizzare ogni bambino, non creare ulteriori divisioni o barriere. Ben vengano i progetti aggiuntivi e le attività artistiche come canto, teatro e musica — sono esperienze preziose, che arricchiscono la formazione e la crescita personale. Tuttavia, tali progetti dovrebbero essere scelte libere, pensate per chi desidera approfondire, non sostituire o condizionare momenti tradizionali e comunitari come il Concerto di Natale.
Quel concerto non è solo un’esibizione: è un simbolo di appartenenza, un’occasione in cui ogni bambino, anche il più timido, si sente parte di qualcosa di grande e bello. È una tradizione che da oltre cinquant’anni unisce generazioni e restituisce alla scuola la sua vera essenza: essere comunità, essere inclusione.
Inoltre, è doveroso ricordare che i bambini hanno un’ora di musica a settimana e, spesso, l’ora di motoria non viene garantita per mancanza di strutture adeguate. Sarebbe quindi più giusto e inclusivo destinare, per questo lasso di tempo limitato, queste due ore alla preparazione del Concerto di Natale, così da permettere a tutti i bambini di partecipare senza difficoltà organizzative o discriminazioni.
Ogni classe potrebbe così lavorare con la propria insegnante della materia, trasformando la preparazione del concerto in un vero momento educativo e di collaborazione, nel pieno spirito dell’inclusione scolastica.
In questo modo si supererebbe il problema delle assenze alle prove pomeridiane e si restituirebbe al concerto la sua vera natura: un momento comune, condiviso e accessibile a tutti.
Perché l’educazione non può essere un privilegio di chi può permettersi di partecipare, ma un diritto che appartiene a tutti.
Con stima e spirito costruttivo – Antonella Caraffa – Mamma e Consigliera Comunale
