Eroi e farabutti

Eroi e farabutti

di Francesco Violi

 Guerre e guerriglie in corso, tentativi discutibili per contrastarle, come l’azione della “Global Flotilla” che intende, in qualche modo, contrastare il genocidio perpetrato da Israele a Gaza e scuotere i governi europei che non intervengono; elezioni regionali a pezzi; delitto di Garlasco, avvenuto quasi 20 anni fa, ( e del quale, con tutto il rispetto per la povera Chiara, non ce ne frega niente, ma forse interessa tanto alle destre per supportare una qualche teoria sul fallimento della giustizia) sono tutte notizie che distraggono l’opinione pubblica dai problemi che li interessano più da vicino, come la  progressiva scomparsa dell’industria che l’Italia con la sua leadership non riesce ad evitare e incolpa l’Europa con quel tale Emanuele Orsini, messo a capo di Confindustria, ma anche  altri, non necessariamente di destra hanno lo stesso parere, Così abbiamo perso anche l’Ilva di Taranto, oltre all’Iveco,  la Marelli,  parte della Piaggio, la Fiat, e tante altre che non c’entrano con la crisi dell’auto. Ma non vogliamo addentrarci in questioni complesse.  Parliamo invece  del  caso di  Ilaria  Salis europarlamentare di AVS che ha passato quasi un anno in un carcere Ungherese perché si è trovata coinvolta in qualche tafferuglio in Ungheria tra militanti di destra appoggiati dal governo di quel Paese e oppositori di sinistra stranieri. Ovviamente siamo convinti, anche per le numerose testimonianze che questa donna non abbia commesso alcun reato, ma la giustizia ungherese, fortemente condizionata e politicizzata, non offre alcuna garanzia e aspira a condannarla. Così il governo ungherese ha chiesto di revocare  l’immunità parlamentare per la  Salis per estradarla in Ungheria e processarla.

La Commissione Affari giuridici dell’Eurocamera si è espressa suo favore dell’Italiana per non revocare l’Immunità,  in attesa di decisione della  Camera in seduta plenaria. Gli esponenti del nostro governo si sono arrabbiati molto per la prima decisione: si sono dichiarati garantisti e sono per la revoca dell’immunità e per i l’estradizione dell’eurodeputata in Ungheria dove non sono garantiti i diritti né il giusto processo. L’interessata ha chiesto di essere processata in Italia ma la richiesta, per ora non  stata presa in considerazione.  Questo è il modo con cui la nostra classe dirigente tutela gli interessi degli Italiani! Poco tempo fa, in un’altra vicenda, la Farnesina si è interessata a riportare in Italia dagli Stati Uniti, Chicco Forti, condannato per aver ucciso il suo socio in affari, per scontare il resto della pena in Italia. Indipendentemente  dalla fondatezza delle accuse e dalla condanna, la Premier è andata ad abbracciarlo al suo arrivo, prima che fosse riportato in carcere. Ci viene il dubbio che l’interessato fosse un esponente di destra. Possiamo fare decine di esempi in cui questa… Classe dirigente è garantista a favore con i suoi, vedi il caso di Nordio e della Santanché,  mentre , altri appartenenti ad altri pensieri politici, sono garantisti al contrario per farli condannare e sbarazzarsi di loro per sempre.. 

Tutti conoscono il caso di Mimmo Lucano, sul non bastano poche parole   per descrivere la vicenda umana, il coraggio, di un uomo che si è trovato, quasi per caso, ad aiutare gli altri e dedicare gran parte della sua vita alla solidarietà, non fine a se stessa, ma tracciando una strada innovativa di accoglienza di profughi con inserimento nella società e nel lavoro. Ma il clamore suscitato e il plauso di alcuni organismi internazionali e della stessa Chiesa non sono passati inosservati. Egli non aveva cercato la fama, non aveva fatto del bene per ottenere  successo , voleva semplicemente rimanere se stesso e continuare l’azione che stava facendo. Ma ciò era in contrasto con la visione  di  una grossa parte politica che raccontava  tutt’altro al suo elettorato  sui “migranti clandestini” che considerati avanzi di galera da espellere, altro che accoglienza!

Allora doveva essere tolto di mezzo, montando una campagna denigratoria in cui veniva accusato di varie irregolarità  nell’esercizio della  funzione di primo cittadino del suo paese e della gestione della cooperativa di accoglienza.  Successivamente veniva sospeso dal suo incarico  e, dopo alcuni anni di vicissitudini giudiziarie, condannato ad una pena pesante  in primo grado. Successivamente la Cassazione ha smontato il castello di accuse riducendo la pena a 18 mesi per falso in base a un documento  nel fascicolo dell’accusa. La pena è stata sospesa e Mimmo è potuto uscire dall’incubo della giustizia e riprendere  in mano la sua vita. E’ stato eletto nuovamente Sindaco del suo paese e parlamentare europeo per AVS, finché non comparirà qualche altro avversario di partito a chiedere la sospensione delle sue funzioni. Il suo sogno di solidarietà e di aiuto  agli  sfortunati  profughi, pensiamo,  non potrà  ripartire anche perché l’attuale  nostro governo … “populista”  farà di tutto per impedirlo. Speriamo almeno che un giorno possa essere mandato in onda il telefilm girato anni fa e censurato da chi oggi inneggia nelle piazze alla libertà di espressione mentre commette il reato di “Apologia del Fascismo” (art. 4).  

E’ tempo di elezioni in Calabria ma la campagna  elettorale è stata oscurata dalle proteste contro Israele  per il massacro dei Palestina. La compagine governativa, aiutata dal notevole numero di testate giornalistiche schierate, ritiene illegittime e inutili le proteste alfine di tirare acqua dalla loro parte per aumentare ancora i consensi. Presto faranno una legge per limitare al massimo, se non  abolire del tutto, il diritto di sciopero prendendo come pretesto i “disagi” creati alla popolazione e alla viabilità. 

L’unica sconcertante nota della campagna elettorale  l’ha fatta il Leader  della Lega, che ha detto che i calabresi non possono festeggiare il Natale perché ci sono troppi stranieri in Calabria che non sono Cristiani!

A parte che tra i problemi dei calabresi festeggiare il Natale non crediamo sia al primo posto  ma ce ne  sono migliaia di altri trascurati da questa destra ipocrita e dal  Presidente della giunta regionale che si sta ricandidando dopo aver rassegnato le dimissioni perché accusato di irregolarità nell’esercizio delle sue funzioni. Se i calabresi non possono festeggiare il Natale in Calabria, invece, è proprio perché sono andati via per lavoro e continuano a andare via per cercare condizioni di vita migliori!  Altro che sovraffollamento di stranieri, La Calabria si spopola sempre più, altro che invasione dei migranti!

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