
Intervista all’artista poliedrica Ingrid Carbone
1.Domani terrà a Catanzaro l’evento “Divulgazione in Armonia” dedicato al legame tra musica e matematica. Cosa ha voluto trasmettere scegliendo proprio questo tema per il suo format di conversazione-concerto?

Il titolo mi è stato proposto dall’organizzatrice, e mi è piaciuto subito. Gli ho attribuito un doppio significato: da una parte quello diretto, e cioè la divulgazione fatta attraverso l’armonia della musica, ma andando oltre il titolo intende sottolineare come, attraverso la musica, si possa fare una divulgazione che si sintonizza con l’uditorio più vario. Questo è lo scopo della divulgazione, questo è lo scopo che mi prefiggo di raggiungere durante gli spettacoli che propongo: entrare in armonia col pubblico, avvicinarlo alla musica, farlo sentire partecipe di un’esperienza unica e arricchente. Parlerò del legame tra musica e matematica, di come attraverso le mie conversazioni-concerto io riesca ad allargare gli orizzonti di chi mi ascolta, stimolando la curiosità. E poi, al pianoforte, sarà per il pubblico un po’ come guardare un film con gli occhiali 3D!

2.Il pubblico catanzarese avrà modo di vivere un’esperienza unica, tra musica e riflessioni scientifiche. Come pensa che la combinazione di questi due mondi possa arricchire chi partecipa?
Sono fermamente convinta che ogni esperienza nuova sia motivo di arricchimento, e tale principio vale massimamente nel campo della cultura. Il mio modo di leggere la musica, la formazione matematica e accademica, la novità assoluta di ciò che propongo darà ai presenti la possibilità di riflettere su quanto vicini siano la scienza e l’arte, superando tanti luoghi comuni e, se vogliamo, tanti pregiudizi sulla separazione netta tra di esse. Questo è uno dei tanti obiettivi che ho raggiunto un po’ in giro per il mondo, non solo in Italia.

3.La Calabria è la sua terra d’origine. Quanto è importante per lei portare un evento così innovativo proprio qui, in una regione spesso lontana dai grandi circuiti culturali internazionali?
Nemo propheta in patria! Dunque, sono stata felice di accettare l’invito della neo presidentessa della FIDAPA che mi ha voluta a Catanzaro per aprire il suo biennio. E a Catanzaro ritorno con enorme piacere, vista l’accoglienza che ho avuto proprio in quella città l’8 marzo scorso, invitata dal Conservatorio Tchaikovsky per aprire come Special Guest una rassegna dedicata alle donne e alla poesia. Per il resto, le occasioni per esibirmi in Calabria sono state sempre rarissime. Ne prendo atto, ma con grande dispiacere.

4.Lei è un’artista riconosciuta a livello mondiale e docente universitaria di Analisi Matematica. Come riesce a bilanciare queste due carriere e a farle dialogare anche durante i suoi concerti?
La bilancia, da un po’ di tempo a questa parte, pende più verso la musica. È fuor di dubbio, e non ne sono minimamente rammaricata! I risultati che ho ottenuto e che sto ottenendo in ambito artistico sono per me motivo di grandissima soddisfazione. Come spiego al pubblico, la mia matematica influenza grandemente la mia musica, tanto che a maggio ho tenuto un evento per il Dipartimento di Matematica dell’Università del Messico, e a novembre terrò a Cagliari per il Festival della Scienza una conversazione-concerto proprio su matematica e musica. Ma non voglio spaventare nessuno: quando parlo della matematica che è nella mia musica, non mi riferisco alle formule che governano la vibrazione delle corde! Parlo del metodo logico-deduttivo, della capacità di analisi e di sintesi, della ricerca che c’è dietro lo studio di un brano: tutto ciò è possibile perché la mia esperienza accademica mi ha fornito gli strumenti per presentare in maniera chiara, semplice e convincente i miei risultati (in questo caso, la mia scelta interpretativa). Come ho già detto, io mi rivolgo a tutti, e dunque tutto ciò che io racconto è perfettamente comprensibile anche da chi non ha una formazione matematica o una formazione musicale. Non dico altro per non rovinare la sorpresa!
