Sanità, il sindaco di Cinquefrondi sul rapporto Gimbe: “In Calabria cresce il divario con il Nord, sempre più cittadini rinunciano a curarsi”

Sanità, il sindaco di Cinquefrondi sul rapporto Gimbe: “In Calabria cresce il divario con il Nord, sempre più cittadini rinunciano a curarsi”

L’8° Rapporto della Fondazione Gimbe fotografa non solo il lento ed inesorabile smantellamento del servizio sanitario nazionale ma anche le criticità della sanità in Calabria -commenta Michele Conìa, avvocato, sindaco di Cinquefrondi (RC) e consigliere metropolitano della città metropolitana di Reggio Calabria, delegato ai Beni Confiscati, Periferie, Politiche giovanili e Immigrazione e Politiche di pace. Diversi gli aspetti analizzati dal report: dall’investimento pro capite del SSN al finanziamento dei LEA, dalla percentuale di persone che hanno rinunciato alle prestazioni sanitarie all’aspettativa di vita alla nascita, dal numero di infermieri per 1000 abitanti all’abbandono del personale sanitario che dalla sanità pubblica transita verso il privato o all’estero. Per il Fondo Nazionale Sanitario la manovra di Bilancio 2026 stanzia complessivamente € 7,7 miliardi così ripartiti: € 2,4 miliardi nel 2026, € 2,65 miliardi nel 2027 e € 2,65 miliardi nel 2028. In Italia per il 2026 mancherebbero 6,8 miliardi, ne mancheranno 7,7 nel 2027 e 10,7 miliardi nel 2028. Il riparto del fondo sanitario è lontano dall’equità e questo dato contribuisce a confermare la frattura tra Nord e Sud. Per quanto attiene la voce del personale sanitario se la media italiana è di 11.9 operatori su 1000 abitanti, in Calabria la media scende a 10.2. Anche il rapporto medici-infermieri è inferiore alla media: 1.84 medici e 4 infermieri ogni 1000 abitanti e il rapporto medici-infermieri è pari a 2,18 (media Italia 2,54). Nonostante dal rapporto emerga – continua il Primo cittadino – che la regione Calabria abbia ricevuto 2.182 euro pro-capite ( media nazionale di 2.181 euro), con un incremento di 83 euro rispetto al 2023 (media nazionale di 71 euro), nel 2024 il 10% dei cittadini e cittadine calabresi ( corrispondenti a oltre 180 mila persone), hanno rinunciato ad una o più prestazioni sanitarie. Infatti le famiglie risultano essere sempre più schiacciate da spese sanitarie insostenibili, considerando l’aumento della povertà assoluta che nel 2023 ha colpito in Italia 2,2 milioni di famiglie (8,4%) che corrisponde a oltre 5,8 milioni di persone. Nel 2024 i cittadini che hanno potuto permettersi le visite specialistiche e i farmaci hanno speso di tasca propria oltre € 41 miliardi. Se la Provincia autonoma di Trento raggiunge gli 84,7 anni come media di aspettativa di vita alla nascita, la Calabria si attesta al non invidiabile terzultimo posto con 82,3 anni, un gap di due anni. Per quanto riguarda la mobilità sanitaria, cioè i costi sostenuti per i pazienti calabresi con la valigia che si curano fuori regione, in 5 regioni del Sud, tra cui la Calabria, si registra il saldo passivo per un totale del 78.8%. A Cinquefrondi- informa con orgoglio il sindaco-per potenziare la medicina territoriale e di prossimità, dallo scorso maggio proseguono i lavori per la Casa di Comunità prevedendo un approccio multiprofessionale e multidisciplinare, pensando ai molteplici bisogni di salute della cittadinanza, con prestazioni specialistiche dalla prima infanzia alla medicina di genere, fino agli ambulatori dedicati alla popolazione più anziana e più vulnerabile. Trovo inaccettabile- riferisce indignato Conìa- che a causa delle profonde diseguaglianze nell’offerta dei servizi sanitari regionali, sempre più persone siano costrette a spostarsi per ricevere cure adeguate, con costi economici, psicologici e sociali insostenibili. A soffrire le diseguaglianze territoriali sono anche i minori: stando ai dati di aprile scorso in Italia un bambino su 4 è ricoverato in reparti per adulti e i posti letti di terapie intensive pediatriche sono pochi e mal distribuiti. Non più tollerabili -conclude il sindaco Conìa- le disuguaglianze interregionali nelle condizioni di accesso al diritto alla salute e il progetto di autonomia differenziata, mai tramontato, nonostante la pesante bocciatura della Corte Costituzionale che ne dichiarò l’incostituzionalità parziale, non farà che condannare i territori più deboli alla spesa storica.

Michele Conìa, avvocato, sindaco di Cinquefrondi (RC) e consigliere metropolitano della città metropolitana di Reggio Calabria, delegato ai Beni Confiscati, Periferie, Politiche giovanili e Immigrazione e Politiche di pace

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