
Violi: “La vittoria delle destre in Calabria tra clientelismo, propaganda e disillusione popolare”
di Francesco Violi
Le elezioni in Calabria sono concluse da un pezzo e fa eco la straordinaria vittoria delle destre che ha dato fiducia ad un presidente dimissionario perché accusato di corruzione. I capi di partito sono scesi a sostenere i candidati, come fanno in tutte le regioni in queste “ elezioni regionali a pezzi” (perché) a promettere assurdità talmente evidenti, specie quelli di destra, che solo qualche credulone ci poteva cascare, ma evidentemente le loro performance erano solo di facciata e il clientelismo ha prevalso: i giochi erano fatti ben prima dei loro interventi. La Calabria non ha ricevuto che pochi spiccioli del PNRR, ma i Calabresi evidentemente, succubi, si accontentano delle strade che hanno, delle ferrovie, della loro sanità, delle loro scuole, del ragazzi che vanno via, e non vogliono cambiare la classe dirigente.
In generale la politica racconta una realtà che non esiste, strutturata e incentrata sugli interessi dei singoli non della collettività. Come mai la Nazione sta sperperando i soldi del PNRR senza ottenere alcun beneficio, nessuna crescita economica e, nonostante le promesse di sussidi ai poveri e riduzione delle tasse alle famiglie, ci sono sempre più poveri? “E’ colpa dell’Europa che ha adottato il green deal e provocato la caduta verticale dell’industria, specie quella dei veicoli civili” dicono. Falso: come mai in Spagna, governata da un leadership attenta ai bisogni della gente, pluralista e accogliente, la crescita economica supera il 3,5% annuo? Qui invece rincorriamo i fantasmi del terrorismo islamico ( che non c’è mai stato) e combattiamo la presenza dello straniero invece di includerli inserirli nel mondo del lavoro, dopo brevi corsi specifici. Le industrie si trovano ad affrontare la mancanza di tecnici specializzati oltre ad altre difficoltà legate al costo dell’energia gonfiato a dismisura rispetto agli effettivi costi di produzione: Il mercato libero non ha portato ad una effettiva riduzione dei costi ma una concorrenza al contrario e questo governo non ha la capacità (o la volontà) di intervenire, come è stato fatto con la telefonia, per stabilizzare il prezzo per kilowattora che oscilla al rialzo e soffoca le nostre industrie esponendole alla concorrenza cinese sempre più agguerrita. In realtà l’energia è nelle mani di Enel e Terna : la prima si occupa della produzione e distribuzione al dettaglio mentre Terna si occupa della rete ad alta tensione. In definitiva agiscono in una sorta di monopolio e decidono a piacimento i prezzi realizzando grandi profitti a discapito di tutti; gli altri operatori sono di facciata, subordinati con pochi margini di azione. Con tanti saluti alla globalizzazione, si sta cercando di arginare lo strapotere produttivo e commerciale della Cina con dazi sulle importazioni, mentre si cerca di rilanciare le produzione nazionali dei paesi occidentali e di colmare il ritardo tecnologico. Sarebbe opportuno, invece, collaborare e cercare di portare parte della produzione industriale nei paesi europei, invece si continua a delocalizzare e spostare le fabbriche nei paesi dove la manodopera costa meno e costa meno l’energia. Ai nostri governanti non interessa ciò, essi sono tutti presi dalla situazione internazionale dalle guerre e dalle missioni di pace del Presidente americano che cerca, a modo suo, di portare avanti. I paesi europei, come al solito, non sono direttamente coinvolti ma vorrebbero spartirsi la torta della ricostruzione specie in medio oriente. Il ministro degli esteri italiano mostra tutto il suo imbarazzo nel promettere aiuti umanitari e soldati in missione di pace per mantenere la tregua a Gaza, previo il disarmo delle fazioni armate. Sul fronte interno tiene banco la manovra finanziaria per il 2026 , nel contempo si enunciano tagli alle tasse per “aiutare le famiglie”, maggiori risorse per la sanità -dicono loro- La premier cavalca ogni occasione per ribadire che la situazione finanziaria ed economica va benissimo, merito tutto del governo.
Falso! Il debito pubblico è sempre in aumento e le famiglie sono sempre più povere tanto che si riduce pure la spesa alimentare a causa di salari bassi e stabili non adeguati al costo della vita che negli ultimi anni è aumentato. Nella manovra si sottolinea che vengono aumentati gli stipendi ma le cifre effettive sono veramente esigue e non incisive. Le tasse, almeno quelle indirette, cioè le accise sui carburanti e l’energia in generale non diminuiscono, inoltre i leghisti intendono chiedere un contributo dalle banche che, secondo loro, hanno realizzato extraprofitti, “per aiutare le famiglie e la sanità”, dicono . Tale proposta è pericolosa perché le banche potrebbero reagire aumentando i tassi di interesse sui mutui e prestiti danneggiando nuovamente le famiglie che si vorrebbero aiutare. La verità è che si cerca di mantenere i conti in ordine per mostrare al mondo che governano bene; lo spread dei titoli di stato che si confronta con quelli tedeschi diminuisce e governati se ne attribuiscono il merito, mentre la causa è che l’economia tedesca non va bene, anche perché e il suo Leader è ossessionato da una spesa spropositata per armamenti
Anche in Italia si decide , caso strano in accordo con la Comunità Europea, l’aumento della spesa militare con acquisto di armi da passare, eventualmente, agli Ucraini. Armi che siamo costretti a comprare dagli americani mentre potremmo produrle in loco, visto che abbiamo fabbriche belliche moderne, a causa di accordi pessimi rimediati con il presidente Trump. Perché tanto zelo nell’acquisto di armi, per difenderci da chi? Forse dobbiamo chiederlo al Ministro della difesa, essendo un commerciante di armi, prima di essere fondatore del partito di Fratelli D’Italia!
Ma la cosa più grave è il tentativo di controllo dei giornalisti liberi e quelli di inchiesta come Ranucci che ha persino subito un attentato. Le destre si dichiarano per la libertà di informazione, ma la realtà mostra tutt’altro: molte testate sono vicine al governo e persino la RAI, imbrigliata dal potere, e si dimostrano accondiscendenti con il governo ma lontani da un’informazione veritiera!
Sul fronte internazionale lo stesso presidente americano si fa promotore di pace per le guerre in corso mentre stipula un accordo per una tregua in Medio Oriente con un piano che è stato accettato da moltissimi paesi nel mondo compresi i contendenti, Hamas e Israele, ma che non è stato firmato proprio da questi ultimi. Si può immaginare quanto sia precaria la tregua ! La premier ha preso la palla al balzo per attaccare le opposizioni per le manifestazioni in piazza per la Palestina, proteste che secondo lei erano contro il governo. “noi lavoriamo per la pace con americani e paesi europei e arabi, le sinistre organizzano flottille ecc.” – Di sicuro l’Italia non ha fatto niente: ha semplicemente aderito al piano confezionato da altri e continua a tergiversare sul riconoscimento dello stato di Palestina.
