
Gente in Aspromonte organizza un’escursione “A Mbricciata i San Bartolomeo”
Primo Raduno: Ore 9:30 Passo Limina
Secondo Raduno: Ore 10:00 al Monastero di San Bartolomeo
Partenza Escursione: Ore 10:15
Descrizione sentiero: Si parte dalla fontana “Lu Mustazzolaru” oggi fontana di San Bartolomeo, in nome del Santuario, siamo in contrada Contura con i suoi 950 metri dove si trova il Monastero di San Bartolomeo.
Il percorso è quasi interamente ombreggiato e vasti faggeti ci accompagneranno lungo tutta l’escursione. Non sono presenti particolari difficoltà; il sentiero è privo di tratti esposti ed è accessibile a tutti.
L’escursione, oltre a regalarci il piacere dei profumi e dei colori di un bosco di faggeti, si rivelerà interessante e suggestiva per una serie di circostanze; ad esempio, una pregevole selciatura (‘A mbricciata) che collegava Giffone alle Serre sulle orme degli antichi pellegrini. Arrivati in località “Sabato Pettinato” apprenderemo notizie relative all’ area protetta del posto detta Con. Eco. For. (controllo ecosistemi forestali) istituita 20 anni fa con i fondi Cee.
Basti sapere che lo studio botanico che ne deriva, è così costante da far sì che i faggi che rientrano in questa zona, vengono monitorati settimanalmente per controllarne i diversi aspetti della loro crescita.
Nei decenni passati, per misurare la loro precisa altezza, quando ancora non si usava l’ipsometro, un ragazzo del posto aveva l’abile capacità di arrampicarsi sui tronchi sino alla cima per poi misurarne l’altezza con estrema dimestichezza e precisione: per questo, “Manolo” è il soprannome che ancora oggi gli viene attribuito (sembra una leggenda ma non lo è).
Un altro angolo interessante, riguarda la presenza di vecchie Nivere: enormi buche che fino al secolo scorso, servivano proprio per la raccolta della neve che poi in estate, veniva portata con i muli nelle città affinché le ghiacciaie (i frigoriferi di una volta) venissero fatte funzionare.
Dalla Casermetta di Monte Agromodio si prosegue in lieve discesa e, dopo 15 minuti, si giunge al Serro di Granpetto; si lascia la faggeta e, seguendo una fila di abete bianco, dopo pochi minuti si raggiunge il Timpone Muzzu.
Dal Timpone in avanti il sentiero incomincia a scendere, bisogna essere molto accorti lungo il cammino; dopo qualche breve tornante ci si immette sul sentiero che, con successiva marcata discesa, conduce alla strada forestale che, dopo pochi minuti ci porta ai piani di Gili, dove si alterna il bosco di faggio con quello di castagno.
Giunti in contrada Comunia, si prosegue a sinistra verso contrada l’Acero, dopo pochi minuti si giunge al vallone l’Acero, da dove ci si immette sulla vecchia ferrata che portava alle Serre, chiamata “Dencoville”, lasciato alle spalle il vallone dell’Acero, si prosegue sulla ferrata, e dopo un tratto a cielo aperto, si arriva al vallone Grillo; percorsi un centinaio di metri, si svolta a sinistra e, costeggiando il torrente, dopo pochi minuti si giunge all’Antico Mulino del Duca, del 1709, ancora in funzione, situato lungo il fiume Alia in prossimità della zona denominata Cabusina, dove faremo una breve visita al mulino.
Si prosegue sulla strada in cemento e, dopo 10 minuti, si giunge a Giffone.
Salvatore Lacopo – Gente in Aspromonte
