
Monasterace contro la violenza sulle donne
Di Mario Murdolo
Anche a Monasterace, come in tantissimi altri comuni e città, in prossimità della data del 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, si è svolta sabato sera una fiaccolata per sensibilizzare le donne sulla necessità di denunciare soprusi, vessazioni e violenze per evitare l’irreparabile.
L’importante evento, organizzato dalla Croce Rossa con il patrocinio del Comune di Monasterace, ha registrato un’importante e numerosa partecipazione di pubblico.
La serata ha avuto una parentesi di grande emozione e commozione per la presenza della sorella e della mamma della povera Mary Cirillo, vittima di femminicidio proprio a Monasterace.
Il corteo, partito da Piazza Porto Salvo, con successivo passaggio in Via Nazionale e poi in Piazza Caduti, ha trovato il culmine in un momento di riflessione con un video e uno stand creato dai ragazzi del Servizio Civile della Croce Rossa.
Molto pertinenti, significativi e commoventi gli interventi del Sindaco di Monasterace, Carlo Murdolo, del Presidente della Croce Rossa, Giuseppe Pisano, di Antonio Bosco della CRI regionale e la dolorosa testimonianza di Giovanna Cirillo, sorella di Mary, vittima di femminicidio.
Molto significativa e importante la presenza e l’intervento della Dottoressa Gioconda Saraco, Dirigente Scolastica del comprensorio scolastico Stilo–Monasterace.
La serata è terminata con un suggestivo e toccante “minuto di rumore” da parte delle volontarie della Croce Rossa.
Se è stata scelta la giornata del 25 novembre un motivo c’è: in seguito all’uccisione delle tre sorelle Mirabal, attiviste politiche, nella Repubblica Dominicana, avvenuta nel 1960, l’Assemblea delle Nazioni Unite, il 17 dicembre 1999, stabilì di indicare la data del 25 novembre come Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne. Questo sia per onorare la memoria e il sacrificio delle sorelle, ma anche come momento di riflessione, prevenzione e lotta.
È noto che la violenza sulle donne è un male in continua evoluzione e anche i dati recenti dimostrano che la spirale non si è arrestata, ma continua inesorabile.
È vero che le sole manifestazioni popolari non possono bastare a debellare un reato che, essendo perpetrato maggiormente tra le mura domestiche e se non trova la collaborazione delle donne vittime, spesso ignare di esserlo, rimane difficile da estirpare.
Allora, la denuncia alle forze dell’ordine e ai centri antiviolenza, unita a un serio lavoro di informazione e di educazione contro i maltrattamenti e la violenza di genere anche nelle scuole.
Foto di Diana Cibotari da Pixabay
