Pasquale Aiello: anche Placanica fa i conti con i “Lordazzi”

Pasquale Aiello: anche Placanica fa i conti con i “Lordazzi”

Di Pasquale Aiello

I ‘lordazzi’ esistono dappertutto e colpiscono ovunque. Ormai sono diventati una vera ‘categoria’ sociale e vivono, purtroppo, in mezzo agli altri esseri viventi. Con telecamere, vigilanza e altri strumenti, le istituzioni in tutti i comuni hanno, da tempo, dichiarato guerra a tutti i balordi che deturpano e sporcano l’ambiente con i loro scarti.

Disgraziatamente questa forma di inciviltà di abbandonare ingombranti per strada o in posti non autorizzati dilaga e non ha giustificazioni. Nelle grandi città, poi, agiscono vere e proprie bande del rifiuto, materassi, divani, frigoriferi, televisori e quant’altro, ovunque, marciapiedi, piazze, parchi ecc…

Anche Placanica fa i conti con questo fenomeno e subisce le aberranti nefandezze perpetrate da questi umanoidi. Sotto il ponte della strada che porta dal paese giù al fiume Precariti, sono in bella mostra un sedile di auto, una vasca da bagno e altre porcherie oltre a quattro, dicasi quattro, materassi, che qualche rappresentante di detta specie umana, ‘lordazzi’ appunto, ha pensato di scaricare, sicuramente non per sdraiarsi a guardare le stelle…

Forse questi imbecilli non sanno che oltre a deturpare, se beccati, sono passivi di multe salate. Ignorano, oltretutto anche, o fanno finta di non sapere che il comune da parecchio tempo offre gratuitamente il servizio di ritiro ingombranti. Allora delle due una.

Può essere gente farneticante che soffre di patologie demenziali e dunque va identificata e portata a curare, oppure forse (e qua a pensar male si fa peccato,ma quasi sempre ci s’azzecca), è gente a cui non va giù che Placanica vanti la reputazione di paese tra i più puliti della locride, testimoniata, al netto di una pur superflua propaganda, con la presenza e i complimenti, di tutti quei turisti e cittadini visitatori provenienti da altre città d’Italia che in paese si soffermano.

Se così fosse, invece, si parlerebbe allora di villania, malacreanza, cafonaggine e chi più ne ha più ne metta. Si tratterebbe di insulti alla parte ‘sana’ della comunità, costituita da tutti coloro che rispettano l’ambiente, osservano le regole della convivenza civile e si adoperano per migliorarsi e migliorare ciò che li circonda. Quest’ultima è una qualità e non la si compra al mercato.

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