
Vertenza Telecontact, Rifondazione Comunista: “in Calabria 500 lavoratori attendono chiarezza sul futuro”
Il mondo del lavoro non gode di buona salute.
Decenni trascorsi a colpire con picconate i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e a dare campo libero a un liberismo sfrenato, in cui chi detiene il potere decide cosa e come produrre, chi può o non può lavorare, senza uno straccio di politica industriale.
Su questa falsa riga si muovono ristrutturazioni e cessioni aziendali. Nel mezzo, l’anello più debole: le lavoratrici e i lavoratori.
Rientra in questa casistica la vertenza Telecontact.
In Calabria, sono circa 500 le persone che vivono oggi nell’incertezza più totale riguardo al proprio futuro, dopo la cessione del ramo d’azienda da parte di TIM a DNA.
Facciamo nostre le preoccupazioni delle lavoratrici, dei lavoratori e dei sindacati, e sosteniamo lo sciopero del 17 novembre.
C’è bisogno di chiarezza e trasparenza e, soprattutto, di un piano che rispetti le garanzie occupazionali e contrattuali.
Antonio Campanella – Responsabile Lavoro PRC Calabria
