Barbara Cirillo: “Gli attacchi al sindaco di Caulonia e ad alcuni assessori in consiglio comunale sono stati a dir poco imbarazzanti”

Barbara Cirillo: “Gli attacchi al sindaco di Caulonia e ad alcuni assessori in consiglio comunale sono stati a dir poco imbarazzanti”

di Barbara Cirillo

“Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi”
​Questo è il titolo che darei al consiglio comunale che si è svolto oggi “alle porte” di quella che fu Caulonia.
​Si è passati dall’inibito assessore ai tributi, costretto a giustificare il lavoro di quasi un anno mandato a rotoli dalla tardiva presa d’atto di un regolamento sovracomunale, a un Sindaco (al quale va la mia più sincera compassione) che, assieme a quel poco di maggioranza che gli rimane, si è visto gettare addosso valanghe di improperi, inutilmente celati tra accessorie citazioni colte.
​Gli attacchi feroci, a tratti verbalmente violenti, rivolti all’indirizzo del Sindaco e di alcuni assessori, sarebbero apparsi già inaccettabili se fossero arrivati dalla minoranza; sentirli pronunciare da chi tra i banchi della maggioranza ha passato tre lunghi anni è risultato a dir poco imbarazzante.
​L’ex assessore Lancia si è “lanciato” in un lungo “acte d’accusation” nei confronti di chi, a suo dire, lo ha disarcionato al solo scopo di consolidare un accentramento di potere fine a se stesso, non riuscendo tuttavia a dare il minimo contributo alla già precaria gestione amministrativa. Bastonate a destra e a manca, senza pietà, ma con stile.
​Anche l’ex assessora all’ambiente ci è andata giù pesante, riaccendendo i riflettori sui vecchi alterchi con “Dipende da Noi” (a tratti dimenticati) e sottolineando quanto il suo contributo abbia inciso sull’approvazione del regolamento idrico di Arrical (principale oggetto della discussione).
​E così il Sindaco-Lear, proprio come il più noto “Re”, si è visto prima adulare e poi abbandonare dai suoi stessi “figli”, proprio coloro nei quali aveva riposto la massima fiducia (bilancio comunale e principali opere pubbliche).
​Ora il Consiglio, l’organo supremo a livello comunale, arranca claudicante: una maggioranza risicata, un’opposizione legittima e preparata che non cede il passo e due gruppi autonomi “monoposto”. Un paese di difficile gestione come Caulonia avrebbe bisogno del contributo di ogni membro dell’assise. Ogni consigliere dovrebbe svolgere il proprio ruolo per rendere armonica la gestione ordinaria e, soprattutto, quella straordinaria dell’ente.
​Purtroppo così non potrà più essere, e questo si sta dimostrando causa di gravi deficit politico-amministrativi. Alla fine della fiera, oggi, tra coup de théâtre e scene imbarazzanti, il paradosso è stato assistere, un po’ scioccati, alla consueta abitudine di un Sindaco semi-sconfessato di scaricare tutta la frustrazione derivante da scelte sbagliate sugli unici che, per ruolo e competenza, sarebbero legittimati a criticare e contestare le scelte della maggioranza: l’opposizione.

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