
Semestre filtro a Medicina, il sindaco di Cinquefrondi: “Un’illusione che lascia fuori 7 studenti su 10”
“Selezione mascherata” per UDU ( Unione degli universitari), un “pasticcio” per le associazioni e gli studi legali, un “boomerang” per Anaao Assomed, il sindacato di medici e dirigenti sanitari italiani. Il numero programmato resta, semplicemente si sposta in avanti il test. Il superamento del numero chiuso a medicina attraverso l’introduzione del semestre filtro, sul modello francese, in realtà ha portato che 7 studenti su 10 non potranno proseguire con gli studi e per questo l’11 dicembre scorso sindacati studenteschi universitari e associazioni sono scesi in piazza, raccogliendo 6mila adesioni per un ricorso collettivo al Tar del Lazio e al Comitato europeo diritti sociali. L’esame del 20 novembre – spiega il nostro sindaco- è stato uno scoglio insuperabile per quattro studenti su cinque: promosso solo il 22% a Chimica e Biologia e flop a Fisica. In un’ora e mezza, 45 minuti e 31 domande a testa per Chimica, Fisica e Biologia, ci si gioca il prosieguo degli studi. Chi non ha superato la selezione ha tentato la seconda chance lo scorso 10 dicembre confermando tutte le criticità che erano emerse dopo la prima tornata di prove dello scorso 20 novembre. Per scongiurare la valanga di ricorsi, nelle ultime ore, è spuntata l’ipotesi della “sanatoria”: se ci saranno posti vuoti, potrebbero essere inseriti in graduatoria anche chi non avrà conseguito il “18” (la sufficienza) a tutte e tre le prove per proseguire gli studi e recuperare dei debiti formativi. Ritengo- continua il sindaco- che bisogna trovare definitivamente una soluzione che porti al superamento del numero chiuso per i corsi di laurea dell’area medica e bisogna adeguare il numero di posti e di borse di specialità al numero di laureati dell’area medica nell’anno precedente, in modo da poter garantire un ricambio generazionale completo e di qualità, che possa finalmente rilanciare il nostro Sistema Sanitario Nazionale e garantire la salute di tutti cittadini e di tutte le cittadine. Considero questa attenta pianificazione non più rinviabile per il futuro – avverte il sindaco- altrimenti temo che si ricorrerà a soluzioni tampone, quali prestazioni aggiuntive e reclutamento di professionisti con modalità contrattuali esterne alla dipendenza dal Ssn. Da anni denuncio, con la mia presenza, in tutte le piazze mobilitate, il progressivo definanziamento e inesorabile smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale, che spiana inevitabilmente la strada a interessi privati: blocco del turnover, carenza nelle dotazioni organiche di medici specialisti, turni di guardia e di reperibilità coperti con crescenti difficoltà e molto spesso i medici specializzandi, ancora in formazione sono chiamati a reggere interi reparti. Da gennaio 2026 un Pronto soccorso su quattro avrà meno del 50% dell’organico previsto (dati Simeu). Mancherebbero all’appello oltre 16.500 medici e servirebbero da 20 a 27mila infermieri in più.
Il diritto alla salute, all’istruzione, e all’istruzione universitaria -conclude Conìa- non sono dei privilegi ma dei diritti costituzionalmente garantiti per un sapere aperto e libero a tutti e a tutte.
Michele Conìa avvocato, sindaco di Cinquefrondi ( RC), e consigliere metropolitano della città metropolitana di Reggio Calabria, delegato ai Beni Confiscati, Periferie, Politiche giovanili e Immigrazione e Politiche di pace
