A Brancaleone la proiezione del docufilm “Anna Maria Ortese: Viaggio in Calabria”
con il sostegno della Calabria Film Commission
Regia: Matteo Scarfò; Soggetto e Sceneggiatura: Giovanni Scarfò; Montaggio: Matteo Scarfò- Giovanni Scarfò; Direttore della fotografia: Demetrio Caracciolo; Musiche: Mario Spinelli; Scenografia: Antonella Postorino; Tecnico del suono: Giuseppe Calabrò; Trucco ed effetti: Jessica Corrado; Costumi: Valentina Ruberto; Macchinista-elettricista: Emiliano Chillico.
con: Francesca La Scala- Enzo de Liguoro-Maria Pia Battaglia-Cinzia Costa; Mariella Costa – Carmen Ferraro.
Con la partecipazione degli studenti dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri”di Reggio Calabria.
Interventi delle scrittrici Angela Bubba e Matilde Tortora
Il VIAGGIO IN CALABRIA di una “scrittrice irrequieta e visionaria, incline a mescolare memoria e immaginazione, riflessione, racconto e sogno” Piero C
Sulla base della scrittura del soggetto e della sceneggiatura di Giovanni Scarfò, già vincitore del Premio Fersen per la regia e la drammaturgia con il testo teatrale LA STRANIERA, il docufilm esplora alcune fasi della vita della Ortese, in particolar modo i Viaggi in Calabria, in quanto è una Regione molto cara alla scrittrice per il fascino della sua natura e del suo mare. Scrive infatti: “Quanto è intenso e malinconicamente mio questo mare di Calabria, così distante da Roma e da Milano, così diverso dallo specchio d’acqua del Golfo di Napoli che raccoglie passioni esasperate“.
Ortese è stata una ambientalista e animalista ante litteram.
C’è un mondo vecchio fondato sullo sfruttamento della natura madre, sulla certezza che di sacro non vi sia nulla. Io rispondo che tutto è divino e intoccabile: e più sacri di ogni cosa sono le sorgenti, i torrenti, le nubi, i boschi e i loro piccoli abitanti. La Terra è il primo dei valori da difendere ogni momento.
Anna Maria Ortese, Corpo Celeste
Chi tortura gli animali paga già nella sua miseria. Sono contro la debolezza umana e a favore della forza che le povere bestie ci dimostrano tutti i giorni perdonandoci.
Calpestare dei formicai o tagliare a pezzi una lucertola, come è lecito ai nostri ragazzi, non è un giuoco, ma un delitto autentico. E come tale andrebbe considerato.
Anna Maria Ortese, Le Piccole Persone
Giovanni Scarfò – Presidente Centro Studi Ricerche e Formazione – “Francesco Misiano”