Il futuro dell’aeroporto di Reggio Calabria tra promesse politiche e disservizi
di Francesco Violi
Da qualche anno è stato rilanciato l’aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria, nel senso che sono state introdotte nuove rotte anche internazionali operate da nuovi vettori tra cui Ryanair. Il merito è stato attribuito al presidente della regione Roberto Occhiuto e al presidente della società SACAL, Marco Franchini, che gestisce gli aeroporti calabresi. Oggi assistiamo a numerosi interventi oltre a quello del presidente della SACAL, quello del senatore Francesco Cannizzaro (Forza Italia) e quello di Giuseppe Martorano, presidente dell’ACI e altre società, (Lega) il quale elogia il futuro aeroporto con il progetto di una nuova aerostazione che prevede di affiancare la vecchia che non verrà ammodernata, con uno scalo moderno dotato di tutti i confort e servizi, il tutto entro la fine del 2025. Vicino ad esso si possono presto fare nuovi parcheggi in aree che lui, essendo reggino, ha già individuato. Entrambi ammettono comunque che i servizi pubblici per raggiungere l’aeroporto per chi non è di Reggio o dintorni non sono sufficienti. Strano però è un aeroporto dentro la città: di chi è la colpa? Qualcuno ha già capito! E’ cominciata la campagna elettorale per le elezioni comunali del 2026 e si cerca di far credere, che la colpa è di Giuseppe Falcomatà il quale ha il difetto di essere di un’altra area politica ed è acerrimo nemico di Cannizzaro e Occhiuto; in questi anni ha dovuto subire parecchi attacchi che ne hanno limitato l’azione e persino ha dovuto affrontare un processo da cui è stato prosciolto. Già, sarà per questo che i Reggini disertano i viaggi con l’aereo e, seppur con un grande aumento di passeggeri complessivo, i vettori viaggiano semivuoti nonostante le tariffe stracciate? No, i reggini votano a destra ma hanno scelto un Sindaco di sinistra perché della destra non si fidano, insomma scelgono il male minore! I problemi nascono per coloro che non sono di Reggio come i Messinesi che, probabilmente, per volare si spostano a Catania pur essendo l’aeroporto di Reggio più vicino, e il problema non sono solo le tariffe: aliscafo o traghettamento auto, più servizi navetta o treno per raggiungere, l’aeroporto che a volte supererebbero di gran lunga il costo del volo, ma l’inadeguatezza dei servizi aggiuntivi! Non è un problema strutturale: la ferrovia attraversa la costa con un doppio binario; esiste una stazione, S Gregorio, nei pressi dell’aeroporto inaccessibile (perché?) per chi deve prendere l’aereo; tra l’altro considerata poco importante per cui non si fermano i regionali ma solo qualche locale della “metropolitana di superficie” tra Villa S Giovanni e Melito P. Salvo che, sostanzialmente, funziona. Esiste anche una banchina per l’attracco dell’aliscafo ma, evidentemente, era a suo tempo , anni 80’, ritenuta sconveniente è stata abbandonata. Qualche problema esiste per l’accesso all’aeroporto per chi proviene in macchina dall’autostrada perché manca la rampa nello svincolo principale che immette direttamente alla bretella per l’aeroporto, svincolo in costruzione da 45 anni, sono però ripresi i lavori, può darsi che, data la poca consistenza delle opere rimanenti, saranno completati entro la fine dell’anno. Per ora quelli che vengono da nord devono accontentarsi del pericoloso svincolo posto a cento metri più avanti che immette in via Saracinello. Insomma esiste un insufficiente coordinamento tra politica regionale, SACAL, ANAS, Trenitalia e comune di Reggio. Quest’ultimo dovrebbe almeno prevedere un servizio navetta per collegare la stazione o il porto con l’aeroporto in quanto le corse sporadiche dell’ATAM sono del tutto insufficienti. Ci sarebbero anche i taxi alla stazione centrale o al porto ma devono attraversare la città e, probabilmente, sono costosi.
Intanto per chi può raggiungere dalla provincia l’aeroporto con mezzi pubblici, magari due o tre ore prima della partenza del proprio volo, si dovrà accontentare di un scalo scarno, privo di negozi, solo un bar e servizi igienici fuori norma ma tutto sommato umano: ci si può sedere e osservare, gratis, gli aerei che arrivano e l’area dello stretto. Esiste persino una piccola area di sosta gratuita per le auto di chi deve prelevare o far scendere i parenti che usufruiscono dei voli! Incredibile, provate ad andare in un aeroporto più grande diciamo Lamezia per esempio: gli aerei viaggiano sempre pieni; i parcheggi per le soste lunghe sono sempre più vuoti perché le tariffe sono alte, non esiste la sosta breve gratuita ma bisogna pagare anche se si rimane per 10 minuti; i pullman si fermano a più di trecento metri dall’uscita. Prima non era così, negli anni le comodità per gli utenti sono peggiorate a favore del business dei gestori.
Molto probabilmente fra una trentina di anni, risolti i problemi, i posteri avranno un aeroporto di Reggio con gli aerei pieni e stazione moderna (quest’ultima valutando i pro e i contro non sappiamo se è un bene).
Ma come, l’Onorevole Cannizzaro promette che tutto sarà completato entro la fine del 2025?
Sono pronto a scommettere che se per uno svincolo sono stati necessari più di 40 anni per una stazione avveniristica, anche se sono stati avviati i lavori, saranno necessari parecchi anni: sarà dotata di punti di ristoro, negozi e, forse persino, un museo delle Tradizioni Calabresi, idea arrivata forse per fare un dispetto al sindaco Falcomatà che ha avviato la costruzione del Museo del Mare nel tentativo di riqualificare una zona degradata,. Crediamo che i turisti che arrivano e arriveranno a Reggio hanno altro da visitare tra Reggio e provincia, piuttosto che un museo dentro l’aeroporto!