Vallata dello Stilaro: un tesoro di storia, natura e spiritualità da riscoprire”

Vallata dello Stilaro: un tesoro di storia, natura e spiritualità da riscoprire”

di Mario Murdolo

Non sono un operatore turistico, ma l’amore per la mia terra e per le sue meraviglie e attrazioni, pure turistiche, mi porta molto spesso a fare il promotore e la guida turistica. E così incontro molto spesso, e in particolar modo nel periodo estivo, comitive di visitatori, tante volte da me organizzate, che, dopo aver “gustato” l’interessante itinerario vacanziero, mi confidano le loro impressioni e riflessioni della giornata.
Oggi vi parlo di uno dei più interessanti e suggestivi luoghi proposti e più apprezzati: quelli dell’incantevole e bellissima Vallata dello Stilaro, che, secondo il mio giudizio, fa pensare alla difficoltosa e importante unione dei comuni.
Superando inutili, dannosi e inconcepibili campanilismi, l’attrazione turistica può servire da input e spinta alla comunione dei comuni e, soprattutto, un grande strumento di sviluppo anche economico e occasione di lavoro.
Arrivati a Monasterace, i visitatori vengono invitati ad apprezzare l’importante e famoso reperto storico degli scavi archeologici della gloriosa antica Kaulon, luoghi che hanno visto nascere e svilupparsi le più antiche civiltà, luoghi di studi e di residenza di illustri e celebri studiosi, filosofi delle culture più variegate.
A pochi metri, poi, il moderno e importante Museo della Magna Grecia, anche questo luogo di studio, ricerca e ricco di oggetti, reperti, testimonianza di un glorioso passato, dove alle invidiabili attività culturali si accompagnavano in perfetta simbiosi e sintonia attività artigianali, pittoriche della ceramica, e dove spicca in modo significativo, oltre al più ammirato e visitato, un antico telaio, protagonista indiscusso e prezioso per le fiorenti attività delle nostre donne che, con le loro rinomate e ricercate opere, creavano ricchezza e occupazione.
Pochi chilometri ed eccoci nella bellissima e storica Stilo. A dire il vero, non basterebbe una giornata per poter visitare le tante e belle attrazioni di cui è ricca la città del sole.
Rimandando il lettore a un prossimo articolo, mi limito a far visitare qui la rinomata, famosa e meravigliosa Cattolica.


Come ho scritto precedentemente, la chiesetta bizantina del paese del grande e famoso filosofo Tommaso Campanella rappresenta il monumento e l’attrazione principale della Calabria e, proprio per questo, nello scorso anno ha ottenuto l’invidiabile ed eccezionale record di oltre 31.000 presenze.
La Cattolica, posta in un luogo molto suggestivo e incantevole, incastonata tra le rocce del Monte Consolino, con un grande e accogliente piazzale, un’accogliente ristorazione e possibilità di ricevere depliant e souvenir ricordo.
E poi, non si può certo rinunciare ad affacciarsi con la romantica ed eccellente vista panoramica di Stilo e dell’incantevole Mare dei Bronzi.
Attraversando Pazzano, paese dei minatori, si prende la strada delle Serre e si arriva in un luogo sacro ed eremitico: il Santuario di Monte Stella. Un luogo unico del genere, sia perché incavato in una grotta naturale, sia per la sua sacralità.
Lo dimostrano i numerosi matrimoni, prime comunioni, cresime e battesimi che moltissimi scelgono per eventi importanti e indimenticabili come questi. Questo posto è frequentato per la sua tranquillità e solitudine da parte di studiosi, amanti del silenzio e non poteva non essere pure luogo di ritiro e riflessione religiosa di vescovi e altri prelati.
Si prende poi la discesa per concludere il tour arrivando a Bivongi. Un paese veramente baciato dalla fortuna, ma io credo, da quello che so, dalla Madonna Mamma Nostra.
Dopo un rinfresco presso il meraviglioso e naturale Parco Nicholas Green, tutti a bordo di fuoristrada per godere le bellezze, la maestosità e il romantico rumore della Cascata del Marmarico.
Sicuramente l’attrazione più bella e apprezzata, che rappresenta il punto di diamante tra le tante bellezze naturalistiche, paesaggistiche, culturali e religiose. Basta dire solamente che, con i suoi 114 metri, è la più alta dell’Appennino Meridionale, dichiarata Meraviglia Italiana.
Ritornando indietro, anche se già stanchi per l’impegnativo programma, giungiamo ai Bagni di Guida, ricchi delle famose, medicamentose e salutari acque solfuree.
Infine, dopo aver attraversato Bivongi, un altro luogo religioso, di culto e di eremitismo.
Però la Chiesa del Santo Mietitore rappresenta anch’essa una unicità ed eccezionalità meravigliosa, essendo l’unico monastero vissuto da religiosi ortodossi dell’Europa Occidentale.
Infatti, la rinascita di quello che era solamente un rudere abbandonato è tornata a nuova vita grazie al sacrificio del compianto monaco greco Padre Kosmas, e ora rilanciata e vissuta dai monaci ortodossi rumeni. Qui si svolgono i rituali momenti di preghiera e messe e, oltre alla festa di San Giovanni Theristis, anche la molto frequentata e apprezzata Pasqua Ortodossa.
Tra i tanti miei graditi ospiti voglio ricordare alcuni miei cari amici tedeschi (parlo di oltre 20 anni fa) che, dopo aver percorso oltre 2000 chilometri, casualmente conosciuti a Riace al mare, hanno accettato il mio invito di venirmi a trovare.
E per farla breve, di fronte al suddetto ben di Dio che gli ho fatto conoscere e ammirare, salutandomi mi hanno detto: “Da ora in poi verremo tutti gli anni in vacanza da te, qui ci hai fatto conoscere il paradiso terrestre.”
E fra pochi giorni avrò la gioia di abbracciarli. Però ho un imbarazzo: cosa di nuovo potrò far loro visitare se hanno già visto tutto?
Però, nonostante la lontananza e il resto, vogliono venire lo stesso. E se vogliono venire ancora, una ragione forse c’è… come nella canzone di Cocciante.
A voi che mi leggete: fatevi una domanda e datevi una risposta

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