Caulonia, il Direttore di Ciavula: “Caro Bruno, stai sereno: nessun endorsement per Caraffa”
Caro Bruno Grenci,
pubblichiamo sempre con piacere le tue riflessioni, indipendentemente dalla condivisione o meno di quanto affermi, così come facciamo con tutti coloro che ci inviano dei contributi che possano arricchire il dibattito politico.
Intervengo non certo per entrare nel merito di quanto sostieni nel tuo scritto, ma solo per risponderti sulla questione per cui tiri in ballo Ciavula, quello che tu definisci “endorsement verso l’ex assessore Caraffa”.
Ammettendo la mia ignoranza non nascondo che sono andato a cercare il significato della parola “endorsement”, per essere certo di non travisare il tuo pensiero, visto che tu sei quello che detesta gli anglicismi e che ha italianizzato il “uoterfront”.
Secondo la Treccani on line: “In politica, sostegno esplicito a un candidato, a un movimento o partito, a un’iniziativa, dato di solito tramite una dichiarazione ufficiale”.
Ho poi cercato su Google tra le notizie e mi è spuntata quella di Bezos che ha bloccato gli “endorsement” del Washington Post. Il quotidiano prima delle elezioni Presidenziali statunitensi ha sempre (fino alle ultime elezioni) dichiarato la propria preferenza, attraverso un “endorsement” sosteneva un candidato alla Presidenza.
Una volta capito il significato dell’”endorsement” ho compreso che quello che ho scritto è stato, evidentemente, travisato.
Non mi pare di avere dichiarato il mio sostegno (né tantomeno quello di Ciavula) alla consigliera Caraffa. Non l’abbiamo proposta come candidata a sindaco e non credo nemmeno che la voterò alle prossime elezioni qualora si ricandidasse, visto che nello stesso consiglio delle dimissioni ha elencato i suoi riferimenti politici (Craxi) che come sai sono piuttosto differenti dai miei. Ovviamente mai dire mai, ma mi sento di affermare che allo stato attuale non ho fatto nessun “endorsement”. Né ho espresso un giudizio di merito su tre anni di assessorato di Caraffa, non l’ho definita un buon assessore né un cattivo assessore. Ho solo espresso un apprezzamento verso una scelta, quella delle dimissioni, fatta volontariamente e senza costrizioni, mentre sappiamo benissimo quanto nella politica cauloniese gli assessorati siano desiderati e ricercati.
Per cui, caro Bruno, posso rasserenarti: nessun endorsement verso Caraffa.
Scrivi che abbiamo sponsorizzato “Progetto paese”, e vorrei ben vedere visto che siamo stati i promotori di due momenti di confronto che riteniamo importantissimi e che rivendichiamo orgogliosamente. Come te non vedo alcun progetto politico per Caulonia, quindi se ci fosse chi si propone di portare avanti un Progetto paese aperto e partecipato un “endorsement” potremmo anche valutare di farlo.
Quella sarebbe una rivoluzione, mica gli accordi fatti la notte prima della presentazione delle liste per sedere sulle poltrone assessorili del comune di Caulonia (quelle che Caraffa ha avuto la dignità e il coraggio di lasciare), che il sindaco ha ricordato nell’ultimo consiglio comunale.
Dici che ci caratterizziamo, come Ciavula, a favore di una fazione politica. Sarei curioso di sapere quale.
Quando eravamo critici con l’allora sindaco Riccio a favore di quale fazione eravamo?
Quando eravamo critici con l’allora sindaco Belcastro, che tu difendevi strenuamente anche in piazza, a favore di quale fazione eravamo?
Quando all’inizio dell’amministrazione Cagliuso venivamo accusati di non andare all’attacco come nelle precedenti due amministrazioni qualcuno diceva che eravamo a favore di Cagliuso.
Quando abbiamo espresso qualche (moderata, moderatissima, rispetto a Riccio e Belcastro) critica verso l’amministrazione Cagliuso qualcuno ha cominciato a dire che siamo a favore dell’opposizione e quindi di Luana Franco.
Poi siccome Andrea Lancia è il mio commercialista sono anche un sostenitore di Andrea. Però siccome Ninni Riccio è il mio medico sono anche un sostenitore di Riccio, solo che in questo momento le due cose un po’ collidono.
Pensa che l’altro giorno ero al bar, è passato il consigliere regionale Salvatore Cirillo e ci siamo cordialmente salutati, quindi forse ho anche delle simpatie per Forza Italia. Però sono amico di Antonio Marziano del Partito Democratico e quindi rischia di esserci qualche contraddizione.
Se mettiamo sul piatto che con Antonio una volta ho anche mangiato una pizza e con Salvatore mai, allora mi sa che stiamo più col Pd che con Forza Italia. Ma c’è anche da dire che qualche giorno fa sono stato al telefono un quarto d’ora con Luca Riccio e Rocco Femia, quindi forse questo riequilibra tutto a favore degli azzurri. Aggiungi che sia Riccio che Marziano sono juventini come me, mentre Rocco Femia proprio no, e quello è sicuramente un punto a sfavore di Forza Italia!
La politica a Caulonia certe volte si rende davvero divertente!
Ho fatto parte, venti anni fa, di un’amministrazione (durata poco) in cui c’era chi vedeva complotti dovunque, immaginava scenari assurdi che vivevano solo nella sua testa e intanto quell’amministrazione cadeva perché mentre si inseguivano le fantasie distorte di qualche consigliere comunale qualcun altro i complotti li faceva realmente.
Evidentemente quel modus operandi vive e lotta insieme a noi e ci fa ancora perdere tempo.
Per finire permettimi solo di intervenire sulle parole con cui concludi il tuo intervento, perché mi hanno negativamente colpito: “Servirebbero persone di buona qualità e volontà che io non vedo. I laureati e professionisti non sempre si sono rivelati efficaci. Forse i contadini, gli artigiani e i muratori farebbero meglio”. A parte l’istintiva simpatia che provo per questi ultimi e per quanto vorrei che più contadini, artigiani, muratori, disoccupati e giovani si occupassero di politica e di amministrazione, queste tue parole mi ricordano quelle che dicevano i grillini della prima ora, quelli che dovevano fare la rivoluzione e invece hanno costruito insieme a Salvini uno dei peggiori governi della storia repubblicana e che hanno approvato le leggi più razziste dopo quelle del ventennio fascista. Il loro capo, Conte, da Presidente del consiglio che si doveva battere per la libertà ha messo sotto controllo i telefoni (senza il mandato di nessun giudice) degli operatori umanitari impegnati a salvare vite umane in mare, come il mio amico Luca Casarini. L’utilizzo dello Stato contro gli oppositori politici. I 5 stelle, quelli che dovevano ribaltare il parlamento e dare il potere al popolo, hanno agito come se governassero l’Iran, la Russia o la Cina e non un Paese democratico.
Quindi occhio con certe espressioni, che richiamano i momenti bui della nostra storia recente che hanno contribuito a portare al governo, cent’anni dopo, i nipotini del duce.
E poi trovo poco elegante affermare che non si vedono persone di buona qualità e volontà, mi sembra dispregiativo verso gli amministratori attuali (occhio che qui rischio di essere definito un sostenitore dell’amministrazione Cagliuso!).
Amministrare è un mestiere faticoso e complicato, ci si scontra con difficoltà notevoli soprattutto in certi contesti. Si può riuscire o meno a raggiungere risultati apprezzabili (e quando non si raggiungono è giusto essere critici) ma non metterei in dubbio né la qualità né la volontà di nessuno.
Credo sia meglio spostare il confronto e lo scontro su questioni politiche e amministrative piuttosto che rischiare di essere offensivi verso le persone.