Ma veramente a Caulonia vogliono saccheggiare il paradiso?

Ma veramente a Caulonia vogliono saccheggiare il paradiso?

Ripubblichiamo l’articolo di Ercole Macrì, uscito su Rivieraweb.it

Sembra che, a Caulonia, sia in atto un progetto di cemento che distruggerebbe una spiaggia, simbolo della vacanza-mare intesa come pace e natura, tuffi e sole.
I balordi del cemento armato e del catrame, quelli dei lungomari a ogni costo, continuano a comandare e a saccheggiare i nostri paesi.
Anche per questo la Locride fallisce, non attrae turisti né investimenti, e rimane il comprensorio più arretrato del Vecchio Continente.
Neppure quindici hotel in ottanta chilometri di costa. Da pelle d’oca: dopo migliaia di progetti e parole, oltre l’aria fritta e lo sperpero di denaro pubblico, rimangono solo qualche impepata di cozze e spaghetti alla Corte d’Assise.
Se vai a Nord di Caulonia Marina, c’è un tratto di mare che dà sullo Jonio dei Bronzi – la spiaggia dell’Agrumaria, un nome che è già una cartolina in fronte all’alba – che ha ben poco da invidiare a Pelakas in Grecia, Cefalù e buona parte del Salento. Una spiaggia con piccole villette a un piano immerse nel verde, che rappresenta l’emblema – all’ennesima potenza – della vacanza-mare intesa come pace e natura, tuffi e sole. Estate biologica.


Ma, mentre il resto del mondo balneare, investe in parchi di mare e in lunghi camminamenti per restituire alla natura ciò che è suo, sembrerebbe che Caulonia, capitale mondiale dei lungomari distrutti dalle onde, progetti oggi un’opera fuori dal tempo, dal buon senso, dalla decenza?
Sembrerebbe che lassù, negli uffici della burocrazia e di “palazzinari” lavori pubblici, Intelligenze Architetturali, senza testa, continuino a fare di testa propria.
Altrimenti (sempre se è vero: ma la demenza va prevenuta prima che curata), come si spiegherebbe un progetto tanto ridicolo, che può raggiungere un solo risultato: privare per sempre la spiaggia marinata dell’Agrumaria del sapore del mare e di quello del sale?
Uno stupro epocale, che va fermato.
Faccio appello a Sant’Ilario, e un altro ad alcuni cauloniesi con cui ho condiviso pezzi di vita:
Ilario Ammendolia, Ilaria, Fabio Macagnino, Mariateresa Manno, Giovanni Maiolo, Caterina Niutta, Enzo, Sonia Frammartino, da Marcello, Antonio Oppedisano, Patrizia Circosta, Caterina Belcastro, Antonio Nicaso, Omertà, Giglio, Luigi Franco, Barbara Cirillo, Mimmo Cavallaro, Peppe Campisi, Ilaria Campisi.
Spazzate via questo progetto balordo, inquinato, catramoso, cementato, ferroso, rumoroso, contro ogni logica turistica e senza orizzonte.

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