Caulonia, Lucia Spanò: “Altro che discuterne insieme, serve una protesta collettiva. Al cimitero negligenza e mancanza di cura”

Caulonia, Lucia Spanò: “Altro che discuterne insieme, serve una protesta collettiva. Al cimitero negligenza e mancanza di cura”

di Lucia Spanò

Riguardo le proposte degli ultimi giorni “Dovremmo discuterne tutti insieme?” La mia risposta è NO. Ritengo invece che dovremmo unirci in una protesta collettiva contro l’inadeguata gestione di questa amministrazione, al fine di ottenere maggiori chiarimenti e acquisire una reale conoscenza delle condizioni del territorio. Da anni sostengo l’importanza del processo partecipativo, strumento divenuto ormai indispensabile per garantire un coinvolgimento più ampio e una partecipazione attiva della cittadinanza nelle decisioni che interessano la propria comunità. Tale approccio promuove trasparenza, inclusività e condivisione delle scelte pubbliche.

Tuttavia, è importante precisare che questo processo risulta efficace nella fase di programmazione degli interventi, non nel controllo della loro esecuzione. Quando si parla di progetti architettonici o ingegneristici, non è necessario raccogliere il parere di tutti: così come un chirurgo non consulterebbe l’intera popolazione prima di procedere con un intervento, anche in questi ambiti serve competenza specifica. Il nostro diritto fondamentale consiste nell’ottenere risposte chiare, nel comprendere come vengono impiegati i fondi pubblici e nel vedere realizzate opere completate nei tempi stabiliti. Non spetta a noi cittadini suggerire le soluzioni tecniche migliori, ma pretendere trasparenza e risultati concreti. La questione coinvolge tutti i luoghi simbolo del nostro territorio: Rupe Maietta, l’edificio comunale, la scuola media, il lungomare, il centro storico e il cimitero.

Si tratta di opere tutte incompiute, di elementi che caratterizzano la nostra identità territoriale e che rischiamo di perdere definitivamente. Mentre assistiamo allo sventolio di bandiere e alla firma di accordi per progetti e convenzioni turistiche, quello che possiamo realmente offrire sono soltanto luoghi abbandonati e dall’aspetto desolante. Infine, desidero concentrare l’attenzione sul cimitero di Caulonia Superiore. In qualità di tecnico e consulente esterno per le Soprintendenze di Reggio Calabria e Vibo Valentia per diversi anni, posso affermare con certezza che l’ingresso al cimitero non è ancora stato ricostruito non a causa di attese per sopralluoghi, ma per la consueta negligenza e mancanza di cura. Premesso che sotto il telo non si nascondono scavi archeologici ma semplici calcinacci, a meno che l’amministrazione non intenda proporre l’anastilosi (la ricostruzione di edifici o elementi architettonici mediante la ricomposizione delle antiche strutture utilizzando i pezzi originali) del pilastro distrutto, suggerirei di procedere al loro smaltimento e al recupero delle lastre di marmo, qualora fossero ancora integre.

Per quanto riguarda il pilastro ancora in piedi, risulta evidente a chiunque che la messa in sicurezza attuale non rispetti le normative, né per la salvaguardia del pilastro stesso, né per l’incolumità delle persone che visitano il cimitero. Di quale ditta sarà la responsabilità? In questo specifico caso non è necessario alcun sopralluogo: è sufficiente presentare alla Soprintendenza un progetto di restauro, che verrà successivamente validato con le relative prescrizioni tecniche.

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