Caulonia, Wies: “Maietta è lo specchio di un paese che sta dimenticando come prendersi cura di se stesso”

Caulonia, Wies: “Maietta è lo specchio di un paese che sta dimenticando come prendersi cura di se stesso”

di Werner Wies

La Maietta, area preziosa e spirito di partenza tra cantieri, vicoli e menti bloccate
Mi fa piacere leggere che la nostra Maietta è di nuovo nei pensieri di molti. Ma la Maietta è molto più di un quartiere abbandonato del Centro Storico di Caulonia. Non è soltanto la rupe dove si trova il più grande e problematico cantiere del paese. La Maietta è lo specchio di un paese che sta dimenticando come prendersi cura di sé.
Quanti ne vedo arrendersi, dicendo che questo è il loro destino. Un destino che, invece, hanno contribuito a creare. Non ne sono vittime, ma in parte artefici. Il solito commento “poveri noi” assume così un significato diverso, contro il quale mi ribello ogni maledetto giorno. Perché la Maietta è anche casa mia – è casa e sarà futura nostra!
Per questo voglio raggiungere tutti coloro che ancora sentono vita in quel corpo tormentato che si chiama Caulonia Centro Storico.
Stimo molto Bruno Grenci, che propone di contrastare una situazione così miserabile con un movimento simile al Comitato Spontaneo Variante S.S. 106. Ha ragione, ma credo che non basti. Servono iniziative private ambiziose, promosse da cittadini e promotori determinati, sostenuti da futuri amministratori affidabili. Solo così potremo cambiare attivamente lo stato di degrado e salvare ciò che resta.
Non possiamo più affidarci a un sistema politico e amministrativo sovraccarico che pensa solo a sé stesso. Non è nemmeno in grado di garantire una minima partecipazione civica, né di fornire aggiornamenti regolari su un cantiere di importanza vitale per tutto il Centro Storico. Si giustificano continuamente con la burocrazia, parlando di problemi “troppo complessi” per l’orecchio del cittadino.
Leggere la replica (letta su Ciavula) di Maria Campisi a Bruno Grenci, per un democratico convinto, è come subire una tortura. Non esiste nulla di “troppo complesso” per i cittadini! Esiste solo un’arroganza politica che non ritiene necessario – o utile – informare in modo chiaro e comprensibile. Ma questo dovrebbe essere il pane quotidiano di un rappresentante del popolo!
E se tale rappresentante si limita a reagire solo quando è sotto pressione e cerca poi di abbellire la situazione (“… lo sforzo per mantenere aperto il dialogo con i cittadini continuerà ad esserci”), allora si sta prendendo gioco di noi sovrani.
Trovo illuminanti le parole di Lucia Spanò in un suo articolo su Ciavula:
“Il nostro diritto fondamentale consiste nell’ottenere risposte chiare, nel comprendere come vengono impiegati i fondi pubblici e nel vedere realizzate opere completate nei tempi stabiliti.”
I problemi del cantiere Rupe Maietta, citati da Campisi, non sono affatto una novità: sono noti da anni, fin dalla pubblicazione del progetto. Per esempio, invece di realizzare la prevista strada di cantiere per i mezzi pesanti – che avrebbe potuto diventare un nuovo e importante accesso alla piazza del Carmine (crollata) – si sono allargati i vicoli, danneggiando case antiche, per portare sulla rupe una trivella troppo grande per i vicoli… e forse troppo piccola per il cantiere stesso.
Quella che Campisi definisce una “rete complessa” è in realtà una sterpaglia burocratica impenetrabile, che oscura, blocca e devia. Canali non solo per le acque meteoriche della Rupe, ma anche per la mancanza di risposte. Questa situazione non ha nulla a che vedere con la cosiddetta “onestà intellettuale”.


Sono ormai due anni che attendo almeno gli interventi più urgenti nel nostro quartiere, abbandonato da ogni servizio pubblico:
la pulizia dei tombini completamente intasati, che durante le piogge provocano erosioni nei vicoli e alle fondamenta;
la riparazione dell’accesso pericoloso e fatiscente al parcheggio Sant’Antonio (nemmeno 50 metri di lunghezza);
la messa in sicurezza di due strutture a rischio imminente di crollo, che mettono in pericolo passanti, abitanti e bambini.
Ho trascorso ore con Maria Campisi e Lorenzo Commisso nel nostro quartiere. Ho segnalato più volte questa situazione, anche all’Ufficio Tecnico del Comune. Anche lo scorso autunno, quando parti di un edificio sono crollate proprio di fronte a casa mia – in un punto dove passiamo ogni giorno – nessuno si è mosso. Che disprezzo umano.
Il Comune avrebbe dovuto affrontare tutta questa “complessità” già da tempo. Non ci sono scuse. E ora, proprio quelle due persone ricevono incarichi e riconoscimenti a livello provinciale e regionale.
Una è stata nominata, a fine anno scorso, nel Coordinamento Provinciale di Forza Italia, come co-responsabile del Dipartimento Borghi e Paesaggio Rurale (fonte: Ciavula). L’altro cerca di diventare “Collaboratore esperto presso la struttura regionale di Salvatore Cirillo” (fonte: Ciavula).
Qualcuno può spiegarmi questa dinamica? Dove sono finiti merito e coerenza?
Ricordo che da bambino dovevo prima fare i compiti, e poi essere lodato.

Politici e amministratori: quando parliamo della “Maietta”, non parliamo solo del cantiere sulla Rupe e della piazza del Carmine crollata. Parliamo della qualità della vita dell’intera città bassa di Caulonia Centro. Questa parte del paese si chiama “Giudecca”. Potete continuare a chiamarla “Maietta” o “jusu”, ma ricordatevi: noi non siamo i vostri zerbini.
Se faceste davvero il vostro lavoro, noi lo vedremmo e lo sentiremmo. Ma oggi non c’è nulla da vedere, nulla da sentire, solo scuse e retorica vuota da leggere.
Mi sarebbe piaciuto avere al mio fianco Campisi, Commisso, il sindaco e il resto della sua “squadra di propaganda”, quando l’anno scorso una famiglia amica voleva acquistare una casa vicino a Porta Sant’Antonio. Erano entusiasti: casa splendida, panorama mozzafiato, già contattato il muratore. Ma quando arrivarono per la prima volta al parcheggio di Porta Sant’Antonio – punto d’arrivo anche per turisti e ospiti dell’Albergo Diffuso – se ne andarono con le lacrime agli occhi.
“Dobbiamo lasciare ogni giorno la nostra auto su questa discarica?”.
Scelsero di acquistare in un altro borgo, vicino a Badolato, dove oggi trascorrono diversi mesi all’anno – per la gioia dei commercianti locali.
Come abitante della Maietta, chiedo aiuto a tutti coloro che hanno Caulonia nel cuore per cambiare l’immagine del nostro quartiere, la porta principale del Centro Storico:
Abbiamo bisogno di volontari, per mantenere pulita l’area.
Abbiamo bisogno di piccoli e grandi sponsor, di professionisti, per rendere di nuovo percorribili vicoli e scalinate, riparare l’accesso al parcheggio e la fontana vicina.
Servono interventi per mettere in sicurezza almeno due rovine a rischio crollo.
Servono residenti coraggiosi, disposti a restaurare le loro case per far rinascere il Centro Storico.
E servono persone creative, come i giovani che curano i fiori all’ingresso della Piazza del Carmine crollata, o come la giovane squadra dell’Osteria del Gallo. A loro, va la nostra più grande stima!
Forse qualcuno potrebbe anche riaprire, in onore della compianta Angelina – simbolo di accoglienza nel quartiere – un Bar-Paninoteca “Mortida”, con il profumo di caffè e panini con la mortadella.
Anche vicino a Porta Sant’Antonio ci sono spazi perfetti per piccola gastronomia o negozi di prodotti tipici cauloniesi, a portata di parcheggio – chilometro zero.
In questo quartiere affascinante, con coraggio, passione e spirito imprenditoriale, può nascere qualcosa di nuovo: posti di lavoro, ospitalità, accoglienza vera, che parta dal parcheggio e arrivi fino al cuore del paese.
Mi auguro che, con il supporto di cittadini e promotori attivi, onesti e impegnati, si possa dare vita presto a un’iniziativa concreta. Che attraverso azioni decise e disinteressate, faccia pressione sulle autorità comunali, regionali e sovraregionali affinché facciano il proprio dovere e sostengano le nostre visioni.
Insieme alla mia famiglia, sto con tutti coloro che – come noi – sono pronti a parlare di meno e fare di più.
Potete contattarmi su Messenger: tra qualche giorno sarò di nuovo a casa mia, alla Maietta.
La nostra prima azione sarà incontrare Bruno Grenci, con cui siamo già in contatto.
Mi rincuora sapere che, secondo un articolo recente su Ciavula, anche con il movimento politico Rinnoviamo Caulonia, siamo in tre a invitare cittadini e amministrazione alla collaborazione.
Considero questa nuova dinamica sul tema Maietta decisiva per lo sviluppo di tutta Caulonia. E considero la discussione politica, anche se aspra, non un problema, ma una necessità: perché porta chiarezza.
Una chiarezza che aiuti a separare il grano dalla pula, e permetta a ciascuno di decidere se stare dalla parte di chi parla, o di chi fa.
“Tutti insieme” è un bel grido di battaglia. Ma spesso è solo un’illusione. “Tanti insieme” invece, è una potenza. Per dirlo con le parole di Rinnoviamo Caulonia: “… è il momento della verità e dell’azione concreta.” Perciò vi prego: non pensateci troppo. Partecipate! È già stato perso troppo tempo, sul cantiere e nel quartiere. Vi saluto con un detto del mio paese: “Sputiamoci in mano e mettiamoci al lavoro!”

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