Bezos, il capitalismo e il futuro incerto delle società moderne
di F. Violi
Ancora fa eco il matrimonio di Jeff Bezos a Venezia, i giornalisti si limitano a descrivere lo sfarzo le eccentricità della cerimonia di un personaggio tra i più ricchi del mondo. Altri invece criticano ardentemente manifestando il loro disaccordo verso lo strapotere dei soldi con i quali si pensa di comprare tutto. Noi compriamo oggetti e cianfrusaglie su Amazon, lui prende possesso di una città patrimonio dell’umanità. Ovviamente non è così, qualcuno critica con le sue buone ragioni il capitalismo in contrapposizione alla povertà di molte popolazioni nel mondo. Il vecchio sogno di Karl Marx era quello che la proprietà fosse abolita e tutti vivessero con il lavoro e beni prodotti fossero messi a disposizione di tutti. Negli anni, durante il secolo scorso, alcune nazioni hanno cercato di applicare il comunismo marxista ma era pura utopia e i loro Stati si sono trasformati, nel tempo, in qualcos’altro che non fa stare meglio la gente ma somiglia più ad autarchie estremiste sanguinose e repressive, vedi la Russia o la Cina. Tornando a noi, le nazioni occidentali, America in primis hanno adottato un sistema di governo capitalistico regolato da leggi che si basano sulle loro Costituzioni che garantiscono a tutti i cittadini diritti fondamentali e sostentamento dignitoso, cioè accesso ai beni di consumo essenziali. Ovviamente non possiamo dire che le democrazie sono una forma di governo perfetta: i singoli governanti, eletti dal popolo, non sempre fanno leggi in grado di risolvere tutte le problematiche che il progresso crea e a volte sono proprio inadeguate ma, con il ricambio periodico, la classe dirigente tende, in linea di principio, a risolvere tali problemi.
Le aziende capitalistiche, che hanno investito denaro e sono presenti in uno stato, sono il motore dell’economia, quelle che producono qualsiasi bene di consumo e assicurano il lavoro a molti dipendenti e un certo profitto per loro stesse. L’importanza è che lo facciano in maniera etica: devono garantire la sicurezza dei dipendenti e pagarli adeguatamente. Sono le ingiustizie, le disparità di trattamento delle persone, da combattere non il capitalismo in sé! Un’azienda che sfrutta gli operai è da considerare fuorilegge; non devono esistere forme di schiavismo nelle aziende, tipiche delle organizzazioni criminali che con attività illecite ottengono per loro guadagni senza fornire servizi o beni alla società ma la danneggiano irrimediabilmente, per cui lo Stato dove intervenire interrompendo tali attività (si pensi, ad esempio, allo spaccio e al consumo di sostanze stupefacenti).
Il problema è che tali organizzazioni criminali, un tempo considerate a se stanti, distinte cioè dalla società onesta e produttiva con un basso profilo per non essere scoperte, oggi con il progresso tecnologico, riescono ad entrare in contatto con il mondo politico, degli affari e con i cittadini onesti, tramite le loro piattaforme digitali illecite (Dark web) ma anche usando quelle ufficiali più usate, commettendo reati, comprese le truffe e influenzano persino le scelte, specialmente dei giovani, che sono sempre connessi, ma anche dei loro genitori sempre più accondiscendenti e convinti che viviamo in una società dove la versione ufficiale di quello che accade sia solo di copertura e le verità siano nascoste in quell’”attrezzo” con il quale siamo collegati col mondo. In poche parole, i giovani, sono convinti che qualsiasi obiettivo è a portata di mano. Di questa situazione ha approfittato anche la politica in tutto il mondo ormai che, facendo leva sul malcontento di alcuni, ha promesso facili soluzioni alla povertà, alla convivenza pacifica, alla globalizzazione considerata una sorta di male da combattere, alla presenza del “diverso” che ci mette a disagio ma anche contro gli scienziati impegnati nella transizione ecologica per combattere i cambiamenti climatici, considerati impostori.
Ecco che in America si vota in massa per Trump che promette una nazione più forte, più ricca ma chiusa a riccio a discapito di tutte le altre a cui, assieme alla sua banda, impone dazi, poi li toglie il giorno dopo, promette pace ma mette mano alle bombe, se la prende perfino con la formazione universitaria, creando una confusione e uno stato di incertezza tale da mandare in tilt non solo l’economia ma anche le basi democratiche e liberali su cui si fonda lo stato americano. In Israele era già successa la stessa cosa: il leader eletto ha promesso di risolvere con la forza il problema della convivenza con i palestinesi e di fatto, dopo un grave attentato terroristico, li sta letteralmente massacrando con la sua banda di assassini “eletti”. Non solo, si permette atti di guerra contro uno stato sovrano che, secondo lui, aiuta i terroristi, l’Iran! È inquietante che, tramite i suoi servizi segreti abbia, qualche tempo fa, inserito negli apparecchi che usavano i terroristi di Hamas per comunicare, delle cariche esplosive fatte brillare contemporaneamente e uccidendo o ferendo a tradimento centinaia di affiliati. E ancora attentati in Siria, in Iran, metodi terroristici uguali a quelli usati dagli avversari da combattere non degni di uno stato sovrano che si autodefinisce democratico.
Stati Uniti e Israele e anche l’Europa auspicano il cambio di regime in Iran, dopo la prova di forza contro gli impianti nucleari ma i cambiamenti di regime, di fatto, sono proprio avvenuti in Israele, in America e in alcuni stati europei vedi Ungheria e la stessa Italia che è sulla buona strada per cancellare la sua Costituzione e diventare uno stato autoritario dove gli “eletti” controllano tutto: stampa, giudici, avversari politici che chiamano comunisti, la sanità, limitano il diritto allo studio, pretendono persino di rivedere la storia in funzione delle loro ideologie. Emettono decreti, demagogici, che inaspriscono le pene per i reati minori mentre accolgono nelle loro fila personaggi discutibili che si auto-proteggono in tutti i modi. Si parla tanto di separazione delle carriere dei giudici ma è l’intera riforma della giustizia a preoccupare con la limitazione delle intercettazioni telefoniche; si impedisce perfino di pubblicare i nomi degli arrestati per reati di mafia! Intanto c’è la corsa al riarmo nella quale per seguire il “diktat” americano che coinvolge l’Europa intera a favore della Nato. Un notevole aumento di spesa senza chiarire dettagli del piano. Il leader spagnolo Sanchez, l’unico di sinistra, si è sganciato dalla cordata europea limitando la spesa e per questo è stato massacrato dalla stampa e dagli avversari politici. Gli altri settori della economia, l’industria dell’auto e la condizione sociale degli italiani vanno a rotoli mentre aumenta il debito ma chi se ne frega? Basta dire che va tutto bene e gli italiani si mettono l’anima in pace. Altro che cambio di regime negli stati autoritari per adeguarsi al modello occidentale, sono gli stati occidentali a adottare regimi autoritari e si adeguano a quelli dove non sono garantiti i diritti fondamentali!
Di chi è la colpa di tutto questo? Degli elettori che, illusi da promesse elettorali: tasse minime aumenti salariali, promesse di sussidi, risoluzione miracolosa dei problemi, hanno votato e continuano a sostenere l’esecutivo anche dopo le scelte discutibili e non si accorgono del raggiro: basta dire che la colpa è della “sinistra comunista” se le cose non vanno bene, se le disparità sociali aumentano, se non è garantito a tutti il livello minimo di sostentamento anche se lavorano. In altre parole, viene privilegiato il profitto e gli interessi degli esponenti del governo, delle società energetiche e di alcune multinazionali del web che non pagheranno tasse a discapito di tutti gli altri e delle classi più deboli. Se lo Stato fosse un’azienda e i cittadini i suoi operai diremmo esso non agisce in modo etico, privilegiando i propri interessi a discapito dei “dipendenti”. Lo Stato che non segue le regole che si è dato con la sua Costituzione è una banda criminale, destinato a fallire nel proprio intento per le sue beghe interne anche nell’ipotesi che si sarà liberato di tutte le opposizioni e degli ostacoli che potevano infastidirlo!
3/07/2025
P.S. Il titolo fa riferimento al libro del PM Gratteri, figlio della nostra terra, “Senza scorciatoie”, egli da sempre impegnato a combattere il malaffare, oggi si sente ostacolato anche da una legislazione sempre più inadeguata.