Bivongi celebra la ginnastica ritmica: in scena le allieve della scuola di Marta Cherubino

Bivongi celebra la ginnastica ritmica: in scena le allieve della scuola di Marta Cherubino

di Mario Murdolo

Ovviamente vi sareste aspettati, dopo la entusiasmante ed eccellente esibizione sotto forma di saggio di fine anno delle bravissime e numerosissime allieve della rinomata scuola di danza ritmica “ASD Karate club Monasterace”, della dinamica, instancabile e molto esperta maestra Marta Cherubino, che oggi mi intrattenessi a parlare dei loro inimitabili virtuosismi e acrobazie e delle numerose onorificenze, trofei, coppe e medaglie d’oro. Ma oggi, anche perché solamente per descrivere il meraviglioso spettacolo, le meraviglie e tutto ciò che di meraviglioso ci ha regalato il saggio di ieri sera ci vorrebbero parecchie pagine, e proprio ieri sera la mia affettuosa e cara amica pubblicista di Tele Montestella non mi ha raccomandato altro che essere breve e sintetico, pena la non pubblicazione dell’articolo. Perciò, rinviando ad altri scritti gli episodi molto importanti di ieri sera, mi limito a fare delle mie spontanee e oggettive riflessioni. La prima: all’occhio di tutti, la maestra Cherubino ha scelto di venire, per il secondo anno consecutivo, a rappresentare il suo saggio a Bivongi, tenendo conto che la scuola ha sede, per giunta, a Monasterace. E mi sono dato una risposta che spero condividerete. La “colpa” è del mio carissimo amico Andrea Calabrese, capogruppo del consiglio comunale di Bivongi che ha insistito, convinto e determinato questa scelta, che sicuramente fa piacere a tutti, e fa onore al nostro paese, nella duplice veste di amministratore del Comune di Bivongi, garantendo calorosa ospitalità e gratitudine e poi, cosa maggiormente convincente, perché all’interno della scuola ci sono moltissime allieve bivongesi e della Vallata dello Stilaro, e perché lui è padre della piccola campionessa Giorgia, tra le più brave, diligenti e premiate ginnaste del sodalizio monasteracese.

Un’altra considerazione riguarda il sottoscritto che, prima del saggio dello scorso anno, non mi era mai capitato di assistere a uno spettacolo di danza, neanche in televisione. Però, come d’incanto, dopo quell’eccezionale e suggestivo evento, continuai a seguire il favoloso e sempre più eccezionale cammino di quelle che definisco, per il loro fisico piccolo e gracile da bambine, a “picciunara”, tant’è che non potei fare a meno di scrivere due appassionati articoli con i quali, piacevolmente e orgogliosamente, informavo i lettori dell’incetta di medaglie d’oro in vari concorsi regionali e nazionali.
Bisogna dire che risultati eccezionali e invidiabili non ci cadono dal cielo, come la cosiddetta manna, ma rappresentano il frutto e il sacrificio di un appassionato, certosino e instancabile lavoro della paziente e inimitabile maestra Marta Cherubino e delle sue collaboratrici, che veramente non riesco a convincermi come facciano a tenere a bada bambine irrequiete, dinamiche e animose e però capaci di un giusto apprendimento, con tanta diligenza e merito.
È stata la stessa maestra Cherubino, in una Piazza del Popolo gremita fino all’inverosimile, a presentare uno per uno le ginnaste, sottolineando per ognuna il tipo di esercizio eseguito e le onorificenze conseguite durante l’anno scolastico. Pertanto, Marta è anche brava conduttrice e coreografa, e molto professionale il servizio luci e colonne sonore.

A immortalare le prodezze e rappresentazioni del saggio, il mio carissimo amico fotografo Mimmo Porchia, anche lui presente per la seconda volta.
Con questo meraviglioso evento si apre nel migliore dei modi, e con ottimi auspici, la stagione delle feste estive a Bivongi, che, da quanto trapelato dall’ufficio del sindaco Grazia Zaffino, dovrà essere piena di manifestazioni non solo festaiole ma anche tante culturali.
Alla maestra Marta Cherubino, cosa devo dire? Se fossi tornato bambino, sicuramente mi sarebbe piaciuto essere suo allievo e vincere qualche medaglia. Per ora mi accontento di seguire lei e la sua invidiabile scuola, ritenendo che essa non rappresenti solo l’orgoglio suo, delle sue allieve e genitori, ma almeno anche della Calabria.
Auguri di buon lavoro e, ad essere sincero, non me la sento di dirle: non c’è due senza tre.

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