Pasquale Aiello: “L’associazionismo a Placanica vive tempi burrascosi”

Pasquale Aiello: “L’associazionismo a Placanica vive tempi burrascosi”

L’associazionismo a Placanica vive tempi burrascosi. Da quando, qualche anno addietro, una combriccola di amici si è catapultata nella rete associazionistica del paese, con l’intento presunto di animare la vita sociale e un occhio, o forse entrambi, si mormora,rivolti al potere amministrativo, il caos regna sovrano. Come un elefante entrato in una cristalleria accade di tutto. Polemiche, contrasti, divisioni e anche attacchi personali. Ergendosi a giudice e salvatore della patria, il suddetto sodalizio ha stilato da subito un elenco di buoni e cattivi. Non si capisce ancora chi dovrebbero essere i bravi, ma poco per volta stanno venendo fuori i maligni.

Placanica, da sempre, ha espresso una realtà di associazioni, unioni o aggregazioni partendo dai partiti politici nei lontani anni 70-80-90 che garantivano una certa dialettica e anche confronti, pure aspri,ma sempre all’insegna della convivenza civile e il rispetto per chiunque. Erano altri tempi. Associazioni sportive, parrocchiali,circoli degli anziani, ma anche sociali. Su tutti spiccava, come in quasi tutti i comuni, la famosa ‘proloco’, affiliata alla ugualmente famosa UNPLI, ed era una valida collaboratrice di ogni amministrazione.

Quasi sempre, con le solite magagne e giochetti di prestigio nel bilancio comunale, riuscivano insieme a far vivere le estati del paese. Più recentemente, dopo un periodo di tempo pigro e sonnolento, si era costituita, con la collaborazione dell’amministrazione comunale, una dinamica sezione di protezione civile dedita soprattutto alla salvaguardia ambientale. Intanto nasceva il ‘gruppo donne’, una autonoma unione di solo donne con l’obiettivo di contribuire al miglioramento dei rapporti sociali e portare sui tavoli delle discussioni i diritti delle donne all’interno delle comunità locali.

Una delle ultime aggregazioni,in ordine di tempo, l’oratorio parrocchiale associato ANSPI che con la propria creatività e impegno e la collaborazione di chiunque apprezza, sta marchiando positivamente e in modo inclusivo e costruttivo, il panorama delle iniziative socio-culturali della comunità di Placanica. Il clou della visibilità e dell’immagine e anche dell’impegno per questo lembo di terra è arrivato nell’anno in cui si è deciso di ricreare nel fantastico e suggestivo centro storico la rappresentazione vivente della natività di Cristo.

Una idea nata dalla proposta del parroco in seno alla parrocchia che l’intera cittadinanza fa subito sua, raccogliendo tutte le maestranze, le associazioni, l’oratorio, la parrocchia, l’amministrazione comunale e numerosi collaboratori che in maniera del tutto volontaria, hanno realizzato l’evento riscuotendo grande apprezzamento in tutta la provincia di Reggio Calabria e oltre. Ma il vero miracolo per la piccola comunità placanichese è stato quello di ritrovarsi e unire le forze, in un modo del tutto libero e spontaneo e con una forma completamente inclusiva, abbandonando, almeno per l’occasione, contrarietà e ostacoli insiti nella natura umana e impegnandosi per il vero ‘bene comune’.

L’anno successivo, dopo averci creduto, ahimè come spesso succede e per una forma di ‘demoniaca repulsione al bello’, una specie di ‘spectre’, ammantandosi di una pseudosuperiorità irrompe con l’obiettivo di pilotare il ‘giocattolo’ minando l’armonia conquistata e destabilizzando rapporti sociali. Avviene così…il diluvio. La dottrina dell’io sono io…, a lungo andare diventa deleteria. Alquanto facile e poco faticosa è l’illusione del comando, magari boicottando ciò che non ci aggrada. Molto più difficile e oneroso è creare collaborazione autentica per una visione lungimirante di bene pubblico e collettivo.

Pasquale Aiello

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