Il consigliere metropolitano Conìa contro il Piano per le aree interne: “Coinvolgere i territori, non rassegnarsi allo spopolamento”

Il consigliere metropolitano Conìa contro il Piano per le aree interne: “Coinvolgere i territori, non rassegnarsi allo spopolamento”

Michele Conìa aderisce all’appello nazionale per la Salvaguardia e la rigenerazione dei paesi, contro il Piano strategico per le aree interne e invita sindaci e sindache ad approvare ordini del giorno per chiedere una revisione del piano strategico per le aree interne
In qualità di sindaco di Cinquefrondi e di consigliere metropolitano della città metropolitana di Reggio Calabria, delegato ai Beni Confiscati, Periferie, Politiche giovanili e Immigrazione e Politiche di pace aderisco convintamente all’appello, promosso da studiose e studiosi. Come è noto il 9 aprile scorso la Cabina di regia, istituita presso il Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud della Presidenza del Consiglio, ha approvato il Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne. Lo ha fatto senza una reale partecipazione né consultazione dei territori. Il Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne dovrebbe affrontare i fenomeni dello spopolamento e dell’invecchiamento della popolazione, le disuguaglianze nell’accesso ai servizi, cioè ai diritti fondamentali alla salute, all’istruzione, alla mobilità . Ma nonostante gli obiettivi annunciati, il Governo si è limitato a recepire acriticamente e passivamente il contributo del CNEL che ha suddiviso le aree sulla base di “obiettivi demografici” e del CENSIS, che ha classificato le aree sulla base della struttura demografica, delle dinamiche economiche, delle infrastrutture e dei servizi essenziali presenti. In questi studi, Comuni delle aree interne vengono suddivisi in quattro categorie, che nel Piano governativo si traducono in quattro tipologie di obiettivi:

  • quelli dove si può auspicare un’inversione di tendenza relativamente alla popolazione;
  • quelli in cui è ipotizzabile una ripresa delle nascite;
  • quelli dove si può solo sperare in un contenimento della riduzione delle nascite, senza rassegnarsi allo scenario peggiore;
  • e, infine, i comuni in cui si può puntare soltanto ad un “accompagnamento in un percorso di spopolamento irreversibile”. Di fronte a questa analisi, noi sindaci e sindache delle aree interne, a difesa delle nostre comunità non possiamo restare in silenzio. Nei nostri rispettivi consigli comunali esorto ad approvare ordini del giorno per chiedere una revisione del piano strategico per le aree interne che stigmatizzino le analisi e le previsioni del Piano nazionale e ribadiscano la necessità di una vera strategia di sostegno e di rilancio per le aree interne del Paese.

Michele Conìa, avvocato, sindaco di Cinquefrondi e consigliere metropolitano della città metropolitana di Reggio Calabria, delegato ai Beni Confiscati, Periferie, Politiche giovanili e Immigrazione e Politiche di pace

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