Il saluto di Giovanni Maiolo alla presentazione del libro di Ammendolia: “Dobbiamo ancora tentare l’assalto al cielo, come fecero i ribelli di Caulonia”

Il saluto di Giovanni Maiolo alla presentazione del libro di Ammendolia: “Dobbiamo ancora tentare l’assalto al cielo, come fecero i ribelli di Caulonia”

Il Direttore di Ciavula, Giovanni Maiolo, per ragioni familiari non è stato presente l’8 agosto alla presentazione del libro di Ilario Ammendolia “La Repubblica rossa di Caulonia. Uomini in rivolta”. Pubblichiamo il suo messaggio scritto, che è stato letto dal moderatore della presentazione, Cristiano Fantò:

“E’ stato tanto il piacere di essere invitato alla presentazione del libro di Ilario, quanto lo è il dispiacere di non essere con voi a causa di ragioni familiari.

Ho atteso con ansia la pubblicazione del libro e l’ho divorato, apprezzandolo. Un’opera di cui c’era bisogno, perché la storia di quegli “uomini in rivolta” di Caulonia è ancora oggi nascosta, sussurrata, come qualcosa di cui doversi vergognare, guardandosi bene dall’intitolarle una piazza, che non sia mai che la gente si ricordi che si può anche staccare lo sguardo dallo smartphone e occuparsi della cosa pubblica, dell’interesse collettivo.

Quando, da adolescente, mi trasferii a Caulonia e conobbi quella storia di ribellione dai libri del Prof. Cavallaro e da quello del Prof. Mercuri cominciai a raccontarla a tutti, in giro per l’Italia, nella mia attività politica. E quasi nessuno ne aveva mai sentito parlare. E’ normale, se anche a Caulonia invece di rivendicare la nostra storia, la storia dei cauloniesi che hanno provato a spezzare le catene della sottomissione, si tenta di infangarla e dimenticarla.

Ilario nella sua ricostruzione storica non pone al centro delle vicende di 80 anni fa il leader Pasquale Cavallaro, ma quelli che hanno intravisto un’opportunità di riscatto da una condiziona sociale infima. Quelli che non vengono mai chiamati per nome, che sono “massa”. Per utilizzare un gergo ormai considerato desueto, Ilario racconta una storia di “lotta di classe”, partendo dalla ribellione del 1848 e passando per il brigantaggio, legando tra loro le rivolte all’ordine costituito.

La Repubblica Rossa di Caulonia ancora oggi, in un mondo molto diverso ma sempre interpretabile in un’ottica marxista, ci offre molteplici spunti di riflessione che non posso affrontare nella brevità di questo saluto scritto.

Mi limito a dire che se anche il neoliberismo ha prodotto molta ricchezza nel nostro occidente, migliorando le condizioni di vita di molti (ma non di tutti), pur a discapito del nostro pianeta del quale abbiamo stravolto il clima, abbiamo ancora bisogno di tentare l’assalto al cielo, come hanno fatto i ribelli di Caulonia. Perché se non ha più senso ragionare in termini di borghesia e proletariato, è altrettanto vero che le differenze sociali non si sono estinte e lo vediamo ogni volta che un ragazzo del sud deve emigrare in cerca di lavoro, ogni volta che un migrante annega in mare, ogni volta che un calabrese deve attendere un anno per un esame medico urgente o deve elemosinare un favore da chi sta più in alto, ogni volta che un uomo muore sul lavoro.

La Costituzione repubblicana e antifascista, nata dalla guerra di Liberazione, non è mai stata totalmente applicata. E quindi, come diceva il Compagno Presidente Partigiano Sandro Pertini, la Resistenza continua.

È vero che la Storia la scrivono i vincitori ed i ribelli di Caulonia sono stati sconfitti. Ma anche il punto di vista dei vinti, col tempo, riesce ad emergere, in questo caso anche grazie ad Ilario Ammendolia.

Come nel 1945, ora, e sempre, Resistenza!”

Giovanni Maiolo

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