
Il comune non garantisce il trasporto scolastico. RivoluzioniAmo Stignano: “Compromesso il diritto allo studio”
I consiglieri Giuseppe Lamonica e Paolo Lamonaca, del gruppo di maggioranza “RivoluzioniAmo Stignano”, hanno chiesto dei chiarimenti al comune in merito al mancato avvio del servizio scuolabus in occasione dell’apertura dell’anno scolastico.
Questo il testo della richiesta:
“Domani (oggi, la richiesta è stata inviata il 9 settembre 2025 NdR) inizia ufficialmente l’anno scolastico e ad oggi il Comune non è in grado di garantire agli alunni il servizio scuolabus, con un disservizio gravissimo e inaccettabile per le famiglie;
– lo scuolabus comunale non è stato sottoposto a revisione nei mesi estivi, nonostante l’anno scolastico si sia concluso a giugno e vi fosse, quindi, tutto il tempo materiale per eseguire gli interventi necessari;
– dopo anni di attese e annunci, l’Amministrazione ha finalmente avviato il progetto “Viaggiare meglio” e impegnato risorse pubbliche per l’acquisto di un nuovo scuolabus ma ad oggi questo mezzo non è disponibile, costringendo ancora a dipendere dal vecchio scuolabus concesso in comodato dal Comune di Caulonia ben tre anni fa;
– il trasporto scolastico non è un evento straordinario, ma un servizio ciclico e prevedibile che ogni Amministrazione seria dovrebbe programmare con largo anticipo;

SI CHIEDE CON URGENZA
– Per quali motivi, nonostante la disponibilità temporale intercorsa dalla fine del precedente anno scolastico, non sia stata effettuata la revisione dello scuolabus attualmente in uso.
– Per quali ragioni il nuovo scuolabus, regolarmente finanziato e affidato in fornitura, non sia ancora disponibile per il servizio agli studenti.
– Quali siano i tempi concreti di consegna e messa in funzione del nuovo mezzo.
– Se esistano eventuali responsabilità amministrative o organizzative che abbiano determinato tale situazione di disservizio. SI EVIDENZIA INFINE che la mancata pianificazione nella gestione di impegni ricorrenti, come il trasporto scolastico, compromette gravemente il diritto allo studio, arreca disagi alle famiglie e mina la fiducia dei cittadini nei confronti dell’azione amministrativa”.