
Violi: “Bullismo di Stato, quando il potere calpesta dignità e diritti”
di Francesco Violi
Ci hanno sempre insegnato l’altruismo e il rispetto di chi ci sta accanto, che la nostra libertà non deve ai limitare quella dell’altro, che i poveri vanno aiutati, i malati vanno curati, che gli uomini hanno tutti gli stessi diritti e la stessa dignità anche se non tutti hanno le stesse condizioni economiche. Ci hanno detto che gli esseri umani non vanno distinti per “razza” o per culto religioso: esistono le etnie non le razze. Ci hanno detto che il progresso dell’umanità deve essere messo a disposizione di tutti per migliorare le condizioni di vita. Cosi la scienza può combattere le malattie, le macchine possono alleviare la fatica sul lavoro, l’AI può aiutare a risolvere i problemi che ci affliggono.
Ci hanno insegnato che tragedie come quella della Seconda Guerra Mondiale non debbano più ripetersi. E che l’umanità ha ormai raggiunto un livello di maturità tale da poter risolvere le controversie per via diplomatica, che il cambiamento climatico va combattuto tutti insieme, ( gli stati nel mondo). Che i naufraghi nel mare vanno salvati, che esistono un insieme di regole scritte, indipendenti da quelle dei singoli stati che vanno rispettate per mantenere buoni rapporti tra nazioni, intendendo per nazione un insieme più o meno numeroso di persone che si distinguono per usi e costumi caratteristici che vivono un determinato territorio. Ci hanno insegnato che l’ospitalità è sacra, il turista va accolto, ma anche il profugo che non può pagare e non ha documenti va aiutato a ritrovare la sua strada. Ci hanno detto che nei rapporti tra uomini deve prevalere l’onestà, che il profitto realizzato con il lavoro deve essere etico: cioè ci deve consentire di vivere con dignità senza compromettere la dignità dell’altro.
Ci hanno detto che la cultura rende liberi, più si conosce più si sapranno affrontare le situazioni con razionalità e moderazione.
Queste cose le abbiamo sempre trasmesse ai nostri figli più o meno consapevolmente con il nostro esempio, ma anche a scuola, chi ha fatto l’insegnante, assieme all’insegnamento disciplina ha cercato di combattere ogni forma di intolleranza e prevaricazione dei discenti verso i loro pari.
Ma evidentemente qualcosa non è andato per il verso giusto. Le controversie nel mondo ormai si risolvono con le guerre, commerciali e con le armi. Il progresso e la tecnologia vengono impiegati non per il benessere ma per uccidere affinando e rendendo più efficaci sempre più gli strumenti di morte. Alcuni popoli usano qualsiasi mezzo per prevalere e sottomettere gli altri o meglio escluderli dalle risorse che vogliono per loro.
Chi sono gli altri, i “diversi”? Nell’ambito di una nazione sono quelli che non rientrano nei canoni delle destre: uomo-donna, ma anche gli stranieri che sono invisibili, non contano nulla, non votano e se lavorano sono sottopagati, cioè sfruttati. Non solo, alcuni leader nazionali si sentono autorizzati a manipolare altre nazioni secondo i propri criteri e a dominarle. E se queste ultime non si sottomettono muovono guerra prendendo a pretesto atti di terrorismo o episodi di intolleranza di singoli che compromettono la “sicurezza” degli aggressori. I diritti fondamentali dell’uomo che organizzazioni internazionali come l’ONU cerca di far rispettare ormai vengono, ogni giorno, violati e alcuni capi di stato hanno dichiarato fuorilegge la stessa ONU espellendo i membri e impedendo che facciano il loro lavoro. Ormai è una guerra che i ricchi fanno ai poveri senza esclusione di colpi, altro che solidarietà, convivenza civile tra i popoli e tra le categorie sociali: ormai c’è qualcuno che vuole prendersi tutto. No solo, alcuni stati cercano alleanze per il dominio totale sugli altri stati del mondo, mentre nell’ambito dei singoli stati, i ricchi e i potenti dominano sui poveri o i “diversi” privandoli dei diritti fondamentali. Questo porta ad una regressione, un ritorno ad un novello medioevo, non più localizzato ma globale. Il sogno di un benessere per tutti auspicato dalla globalizzazione del commercio, dal libero scambio, dalla circolazione delle persone, è svanito ed è stato sostituito da un modello, se tale si può chiamare, che è esattamente l’opposto. Il ritorno della violenza nei rapporti tra uomini e tra nazioni, l’esaltazione delle armi, il potere economico usato come ricatto verso le nazioni prive di risorse, la negazione dei diritti, della scienza, del riscaldamento globale, dell’efficacia dei vaccini contro le malattie, in un’onda che attraverso la tecnologia si diffonde rapidamente stravolgendo le coscienze e facendo credere a ogni essere umano (se si può dire) di essere onnipotente e può fare ciò che desidera: dominare la natura e quelli che la pensano diversamente. Pertanto sono stati eletti leader politici che definirli “vermi” è riduttivo, essi privilegiano l’azione al ragionamento, qualsiasi azione, più è ignobile, illegale, sconsiderata e violenta, più è efficace e accontenta elettori e seguaci. Non importa se fa vittime innocenti, non importa se si distruggono intere popolazioni e le loro economie, tanto la propaganda attraverso i social, condita da falsità evidenti, giustifica tutto.
Cosa insegneremo ai nostri figli? A partire dall’etica del profitto , del rispetto reciproco, dell’onestà, della storia ormai stravolta dagli eventi: essi vedono e sono bombardati da avvenimenti che sono l’opposto di quello che diciamo, sono l’opposto della riflessione e del ragionamento ai fini della convivenza pacifica tra i popoli. Come dobbiamo prepararli ad affrontare le sfide a cui la vita li porrà di fronte dove non solo il più furbo ma anche il più violento prevale? Altro che insegnamento dell’Educazione Civica, ci dobbiamo limitare all’insegnamento della disciplina per quella che è sui libri di testo cercando solo di avere con loro un rapporto accettabile e facendo si che ci sia il rispetto tra compagni di classe. Di quale Educazione Civica dobbiamo parlare a studenti che per almeno il 50% sono di origine straniera e che non avranno mai la cittadinanza e con essa il diritto di scegliere chi li governa ma neanche la libertà di movimento e la possibilità di avere un lavoro dignitoso. Sono invisibili e lo saranno per sempre, secondo le leggi italiane che certi politici ignobili hanno varato negli anni con la complicità di una Corte Costituzionale distratta . La Leader esalta il successo della sua battaglia contro i “trafficanti di uomini” ma sul campo nessun trafficante di uomini è stato arrestato, la battaglia si concentra sulle vittime, sui migranti che approdano nei nostri porti che vengono combattuti in tutti i modi invece di inserirli in un programma di accoglienza che li porterebbe in poco tempo nel mondo del lavoro, magari a fare quei mestieri che gli “Italiani” (quelli che discendono da cittadini Italiani da almeno tre generazioni ) non vogliono più fare. Nel frattempo in Italia si raccontano le “barzellette” di un sud, Calabria compresa, che traina l’economia del paese con un aumento della produttività e dell’occupazione, in vista delle elezioni regionali o per giustificare l’ignobile legge sull’autonomia differenziata. La verità è che viviamo in un territorio abbandonato a se stesso senza speranza di cambiamento, stretto nella morsa della siccità ormai atavica che insieme alle temperature folli compromette persino l’agricoltura che era l’unico settore che poteva essere trainante. Anche il turismo ormai stanca, nessuno può pagare prezzi esagerati per un ombrellone ed una sdraio, così che le spiagge attrezzate sono semivuote. Cosa hanno valutato gli istituti di statistica per stabilire che c’è stato un miglioramento delle condizioni economiche? Quello che notiamo in giro invece è la solita emigrazione per il lavoro e le vacanze sempre più brevi di chi si è trasferito, ma anche l’emigrazione per curarsi nell’impossibilità di farlo sul posto a causa di una sanità allo sbando che non offre le garanzie di altre regioni. Non è che anche l’Istat si è messa a servizio del potere? (Per essere cittadini italiani non basta che lo siano i genitori. Se questi ultimi hanno ottenuto la cittadinanza da poco tempo, provenendo da un paese straniero, i loro figli diventano cittadini Italiani dopo alcuni anni dalla nascita e di permanenza in Italia per effetto di leggi assurde in vigore, altro che Ius-Soli!)