
Confiscati 200 mila euro di beni ad un imprenditore contiguo alla ‘ndrangheta
Notizia tratta da Ansa.it
I finanzieri dei comandi provinciali di Reggio Calabria e Firenze, assieme a personale dello Scico e con il coordinamento della Dda reggina, diretta da Giuseppe Borrelli, hanno eseguito un provvedimento emesso dalla Sezione misure di prevenzione della Corte d’appello reggina che dispone la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per 4 anni e la confisca di beni per un valore stimato in circa 200 mila euro nei confronti dell’imprenditore Francesco Morano, detto Gianfranco, ritenuto contiguo alla cosca “Bellocco” di Rosarno.
I giudici, in sostanza, hanno confermato la sentenza emessa nel settembre 2024 dal Tribunale di Reggio Calabria. La figura criminale di Morano, che è di Taurianova, sarebbe emersa, secondo l’accusa, era emersa nell’ambito delle operazioni denominate “Magma”, condotta dal Gico di Reggio Calabria sotto il coordinamento della Dda, “Erba di Grace” e “Buenaventura”, eseguite dal Gico di Firenze con il coordinamento della Dda del capoluogo toscano.
In particolare, a seguito dell’operazione “Magma”, conclusasi nel mese di novembre 2019 con l’esecuzione di 45 provvedimenti cautelari, Morano è stato condannato per traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
Per lo stesso reato, nell’ambito dell’inchiesta “Erba di Grace”, invece, è stato condannato, in secondo grado, alla pena di 4 anni, mentre nel processo “Buenaventura” nei suoi confronti è stata emessa in primo grado una condanna alla pena di 8 anni.
In particolare, l’imprenditore avrebbe posto in essere manovre estorsive aggravate dal metodo mafioso funzionali al recupero di un credito usuraio accordato ad un altro imprenditore del senese attivo nel settore tessile, al quale aveva applicato tassi di interesse annuali che arrivavano a oltre il 66% su base annua.
Da qui la Dda reggina, in sinergia con quella di Firenze, ha delegato i finanzieri del Gico a svolgere un’indagine anche di carattere economico – patrimoniale da cui è emerso che il valore dei beni posseduti da Morano risulta sproporzionato rispetto alla sua capacità reddituale.
Così a marzo 2023 era stato disposto il sequestro del patrimonio oggi confiscato. I sigilli riguardano una ditta individuale e il relativo patrimonio aziendale (comprensivo di un’imbarcazione destinata alla pesca della lunghezza di 16 metri circa), tre autoveicoli, un fabbricato e disponibilità finanziarie, per un valore stimato in circa 200 mila euro.
(ANSA)