Meteo Calabria, le previsioni dei prossimi giorni

Di Stazione Meteorologica Sant’Elia di Catanzaro

Siamo qui, come sempre, per darvi 𝗨𝗡’𝗜𝗡𝗙𝗔𝗥𝗜𝗡𝗔𝗧𝗨𝗥𝗔 𝗚𝗘𝗡𝗘𝗥𝗔𝗟𝗘 in questo ampio editoriale su quello che potrà accadere nei prossimi giorni.

Se ricordate bene, circa 10 giorni fa, precisamente 𝗶𝗻 𝗱𝗮𝘁𝗮 𝟭𝟴 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 vi avevo scritto un articolo intitolato “𝗙𝗔𝗡𝗧𝗔𝗠𝗘𝗧𝗘𝗢”.

In quell’occasione annunciavo 𝗹’𝗮𝗿𝗿𝗶𝘃𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗶 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗶 𝗱𝗶 𝗼𝘁𝘁𝗼𝗯𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗲𝗿𝘁𝘂𝗿𝗯𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗳𝗿𝗲𝗱𝗱𝗮: una fase di stampo prettamente autunnale, con 𝗱𝗶𝗺𝗶𝗻𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗲𝗿𝗮𝘁𝘂𝗿𝗲, 𝗽𝗶𝗼𝗴𝗴𝗲 𝗱𝗶𝗳𝗳𝘂𝘀𝗲 e persino la possibilità di 𝗳𝗶𝗼𝗰𝗰𝗵𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗻𝗲𝘃𝗲 sul Pollino e sulla Sila, naturalmente alle quote più alte.

𝗢𝗴𝗴𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗲𝗿𝗺𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝘀𝗰𝗲𝗻𝗮𝗿𝗶𝗼 𝘀𝗶 𝘀𝘁𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗿𝗲𝘁𝗶𝘇𝘇𝗮𝗿𝗲. Proprio a cavallo di metà settimana – da mercoledì notte fino a sabato/domenica – la dinamica che avevamo intuito si sta quasi per materializzare.

Potrebbe delinearsi il cosiddetto 𝗣𝗢𝗡𝗧𝗘 𝗗𝗜 𝗪𝗘𝗜𝗞𝗢𝗙𝗙: fusione di tre anticicloni (subtropicale, azzorriano e scandinavo) che andrebbero a formare un 𝗯𝗹𝗼𝗰𝗰𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿𝘁𝘂𝗿𝗯𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗮𝘁𝗹𝗮𝗻𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲, lasciando però 𝘀𝘁𝗿𝗮𝗱𝗮 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗮 𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗳𝗿𝗲𝗱𝗱𝗲 𝗼𝗿𝗶𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗶.

Questo farà 𝗽𝗿𝗲𝗰𝗶𝗽𝗶𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗲𝗿𝗮𝘁𝘂𝗿𝗲 sia al suolo che in quota, portandoci anche 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝟴°𝗖: valori da 𝗽𝗶𝗲𝗻𝗼 𝗮𝘂𝘁𝘂𝗻𝗻𝗼. A 500 hPa (circa 5.500 m di quota) arriverà una 𝗶𝘀𝗼𝘁𝗲𝗿𝗺𝗮 𝗱𝗶 -𝟮𝟮°𝗖: indice di aria molto fredda.

Il 𝗰𝗹𝗼𝘂 sarà tra giovedì e venerdì, quando la -22 a 500 hPa interagirà con un Tirreno e uno Ionio ancora a 26°C: si creerà un 𝗳𝗼𝗿𝘁𝗲 𝗴𝗿𝗮𝗱𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘃𝗲𝗿𝘁𝗶𝗰𝗮𝗹𝗲 (differenza termica tra basse e alte quote), condizione che alimenta instabilità e temporali.

Giovedì 𝗧𝗿𝗮𝗺𝗼𝗻𝘁𝗮𝗻𝗮 𝗳𝗼𝗿𝘁𝗲 su Crotonese e Cirotano.

Tra venerdì e domenica tempo 𝗶𝗻𝗮𝗳𝗳𝗶𝗱𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲 (sulle precipitazioni ci torneremo con calma).

Tra giovedì notte e venerdì all’alba arriverà una +2/+3°C a 850 hPa (circa 1.500 m), in concomitanza con la -22 a 500 hPa: condizioni che potrebbero favorire 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗶𝗻𝗮𝘁𝗲.

Sarà quindi un’𝗜𝗥𝗥𝗨𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗕𝗥𝗘𝗩𝗘 𝗠𝗔 𝗖𝗢𝗡𝗦𝗜𝗦𝗧𝗘𝗡𝗧𝗘. Personalmente ho la curiosità di osservare le temperature sulle nostre montagne, ma avrei preferito che arrivasse a dicembre/gennaio: allora sì che sarebbe stata 𝗻𝗲𝘃𝗲 𝗮 𝗯𝗮𝘀𝘀𝗮 𝗾𝘂𝗼𝘁𝗮, utile alle falde.

Ora invece deve fare solo il suo: 𝗮𝘂𝘁𝘂𝗻𝗻𝗼.