
A Caulonia il “Game Over Project: quando il gioco diventa pericoloso”
Questo seminario è studiato per genitori di preadolescenti e adolescenti che vogliono capire come il mondo dei video game online influenzi il cuore e la mente dei loro figli. Con un approccio da marketer cristiano e digital designer, analizzeremo come le case video ludiche utilizzano sistemi di neuromarketing digitale per creare dipendenza e conseguenti disturbi catalogati nel 2022 dall’OMS come Game Disorder (ICD-11).

- Per i genitori, il seminario durerà circa 3 ore, con una pausa intermedia. Comprenderà 1 ora e 30 minuti di intervento seguiti da un’attività di role play, in cui i partecipanti potranno sperimentare quattro scenari realistici per comprendere meglio le dinamiche che influenzano i loro figli.
- Per i ragazzi, il seminario avrà la stessa durata (circa 3 ore con una pausa), coinvolgendo i ragazzi in sessioni interattive, con la possibilità di porre domande in forma anonima per stimolare il dialogo e la riflessione.
Videogiochi e gioco d’azzardo, oggi parlano la stessa lingua: quella della manipolazione emotiva e psicologica.
Loot Boxes, microtransazioni, ricompense digitali, AdverGame: strumenti apparentemente innocui che, in realtà, trasformano il gioco in una vera prigione.
- Come può un genitore discernere tra un semplice passatempo e un pericolo nascosto?
- Perché l’abuso del gioco può influenzare l’ identità spirituale dei ragazzi?
- Quali strategie possiamo adottare per proteggere i nostri figli senza cadere nell’errore di demonizzare la tecnologia?
Il seminario ha tre versetti guida che verranno inseriti con un proposito all’interno dello speech:
–Matteo 15:11 (dialogo a casa e attenzione a quello che esce dalle nostre bocche e da quelle dei nostri figli)
-Proverbi 4:23 (saggezza e discernimento da richiedere al Padre)
-Genesi 3:4-5 (un’analogia sul sistema ricompensa, una delle tecniche di neuromarketing utilizzate dalle case videoludiche).
Il Seminario non è un’accusa ai videogiochi, ma una rivelazione su ciò che sta accadendo nell’anima di centinaia dei nostri ragazzi all’interno delle nostre chiese così da promuovere un ascolto attivo ed un dialogo costruttivo tra genitori e figli.
Non basta vietare, è tempo di comprendere, proteggere e parlarne all’interno delle nostre chiese
I 4 SCENARI DEL ROLEPLAY
SCENARIO 1: “Papà, mi presti la carta di credito?”
Obiettivo: Far riflettere i genitori sulle spese nascoste nei giochi online.
Situazione: Un genitore interpreta il figlio, l’altro interpreta il genitore.
- Il “figlio” chiede soldi per “un acquisto importante” in un videogioco.
- Il “genitore” deve gestire la richiesta senza chiudere subito la conversazione con un “NO” secco.
Dinamica:
- Il “figlio” insisterà, minimizzando: “Ma sono solo 5€, tutti lo fanno!”
- Il “genitore” dovrà rispondere in modo efficace, trovando un equilibrio tra comprensione e fermezza.
Debriefing dopo il role-playing:
- Qual è stata la difficoltà più grande?
- Quali strategie hanno funzionato meglio?
- Come possiamo educare i figli sulla gestione del denaro?
TEMPO: 15 minuti
- 5 min → Simulazione (1-2 coppie di genitori in scena)
- 5 min → Discussione sulle difficoltà incontrate
- 5 min → Strategie pratiche per la gestione del denaro nei videogiochi
SCENARIO 2: “Ancora 5 minuti, giuro!”
Obiettivo: Aiutare i genitori a gestire il tempo eccessivo passato ai videogiochi senza conflitti.
Situazione: Il “figlio” sta giocando online e il “genitore” gli dice di spegnere perché è ora di cena.
- Il “figlio” risponde: “Ancora 5 minuti, sono nel mezzo di una partita!”
- Il “genitore” prova diversi approcci per far rispettare il limite.
Dinamica:
- Il “figlio” protesta, cerca scuse, alza la voce.
- Il “genitore” deve rimanere calmo e trovare una soluzione.
Debriefing dopo il role-playing:
- I genitori hanno imposto limiti in modo efficace?
- Cosa ha funzionato e cosa no?
- Quali strategie alternative possiamo usare? (es. timer visivi, regole chiare prima di iniziare a giocare)
TEMPO: 15 minuti
- 5 min → Role-playing tra genitore e figlio
- 5 min → Riflessione sulle reazioni e alternative migliori
- 5 min → Strategie per gestire il tempo di gioco
SCENARIO 3: “Non capisci niente!”
Obiettivo: Mostrare ai genitori l’importanza di ascoltare i figli invece di reagire con rabbia.
Situazione: Il “figlio” è arrabbiato perché i genitori vogliono limitare i giochi online.
- Il “figlio” si sfoga: “I miei amici possono giocare quanto vogliono! Voi non capite niente!”
- Il “genitore” prova a rispondere senza spegnere la comunicazione.
Dinamica:
- Il “figlio” deve esprimere tutta la sua frustrazione (anche esagerando).
- Il “genitore” deve evitare risposte impulsive e trovare un modo per mantenere aperto il dialogo.
Debriefing dopo il role-playing:
- Il genitore è riuscito a rimanere calmo?
- Il figlio si è sentito ascoltato?
- Come possiamo trasformare il conflitto in un momento di crescita?
TEMPO
20 minuti (questo richiede più tempo perché affronta il conflitto genitore-figlio in modo più profondo)
- 7 min → Simulazione (con 2 diverse coppie genitore-figlio per mostrare reazioni diverse)
- 7 min → Discussione su come migliorare il dialogo
- 6 min → Tecniche per mantenere aperta la comunicazione
SCENARIO 4: “Tuo figlio ha un problema”
Obiettivo: Aiutare i genitori a riconoscere segnali di dipendenza e chiedere aiuto.
Situazione: Un genitore riceve una chiamata da un insegnante o un amico di famiglia:
“Mi dispiace dirlo, ma tuo figlio sta mostrando segni di dipendenza dai videogiochi / gioco d’azzardo.”
Dinamica:
- Il “genitore” reagisce con incredulità, rabbia o negazione.
- Il “segnalatore” deve convincere il genitore che c’è un problema reale.
Debriefing dopo il role-playing:
- Quali sono state le prime reazioni del genitore?
- È stato difficile ammettere il problema?
- Come possiamo chiedere aiuto nel modo giusto?
TEMPO
15 minuti
- 5 min → Simulazione tra genitore e insegnante/amico
- 5 min → Discussione sulle reazioni iniziali del genitore
- 5 min → Strategie su come riconoscere il problema e chiedere aiuto
CONCLUSIONE DEL ROLE-PLAYING (15 MINUTI)
Discutere cosa ha funzionato e cosa no. (esperienze personali)
Elaborare strategie reali da applicare in famiglia. (sintesi delle strategie)
Fare una preghiera collettiva per le famiglie e i figli. (pregare collettivamente)
Pino Imperitura
