
Il valore del bello naturale e del paesaggio culturale in Calabria
di Emilio Errigo
La bellezza nel mondo antico valeva veramente molto. Il valore della bellezza lo ha sintetizzato molto bene, (Kahlil Gibran), il quale scrisse: ” vorrei costruire una città presso un porto, su un’isola, e in quel porto erigere una statua non alla Libertà, ma alla Bellezza. Poiché la Libertà è quella ai cui i piedi gli uomini hanno sempre combattuto le loro battaglie, mentre la Bellezza è quella al cui cospetto tutti gli uomini alzano le mani verso tutti gli uomini, come fratelli.”
La sete di bellezza e cultura sono bisogni interiori condivise da ogni popolo, in ragione di verità universali, riconosciute in ogni luogo e in ogni tempo, quali inalienabili diritti dell’Uomo .
Quanto vale il bello naturale e il paesaggio culturale della Regione Calabria?
Oggi come ieri, il naturale risulta sempre bello, agli occhi e ai sensi percepibili dall’essere umano.
Il bello che madre natura ha donato alla Calabria, espresso in tutte le sue variabili forme ambientali, umane, urbanistiche, estetiche, storiche, archeologiche, artistiche e culturali, ha un immenso valore economico crescente.
Il bene del bello naturale ambientale si identifica in tutto ciò che può soddisfare un bisogno, per dirla secondo la dottrina economica più aggiornata dello Jering.
Mentre il bene culturale vivendo e interagendo nell’ambiente è strettamente connesso con il contesto ambientale in cui è inserito sotto il duplice aspetto paesaggistico e panoramico. Quindi possiamo senz’altro affermare che il bene ambientale e il bene culturale si integrano e si rafforzano della bellezza rappresentativa del paesaggio culturale che è l’insieme di paesaggio fisico e di paesaggio umano.
Quantificare il valore economico complessivo del bello naturale e del paesaggio culturale, il vero Prodotto Interno Economico Vero (PIEV) della Calabria, consente di redigere e presentare un Bilancio di Previsione Pluriennale e successivamente il Rendiconto annuale dell’attività svolta a ogni livello amministrativo regionale, provinciale e comunale, attraverso i redigendi atti di pianificazione e gestione dei beni esistenti: il “bello naturale” e ” paesaggio ambientale”.
Il bello naturale affonda le radici nel mondo antico, in tutte le civiltà che in tutte le epoche ci hanno precedute, mentre la sua evoluzione e valorizzazione si è manifestata più intensamente attraverso il paesaggio culturale, espressione più evidente dell’essere umana e modellatore della naturale bellezza e l’antropizzazione del bello naturale ambientale. La perfezione delle forme geometriche rende il valore estetico ed artistico delle opere ingegneristiche e architettoniche delle urbanizzazioni millenarie, realizzate dall’uomo e modellate dalla natura antropizzata con i necessari interventi di completamento geologico ambientale.
Il bello naturale in generale e il paesaggio culturale in particolare, sono stati riconosciuti nella loro importanza, esaltati e valorizzati giuridicamente , già a partire da fine 800 e inizio 900, le leggi del 1939, la numero 1089 e 1497. L’articolo 734 del codice penale del 1930 già proteggeva in linea generale le bellezze naturali , il bene ambientale e culturale. Attraverso la costruzione dell’impianto
normativo dedicato dalla legge c.d. Galasso, n. 431/1985, alla protezione, tutela, valorizzazione e salvaguardia dei beni paesaggistici-ambientali pregiati, fasce costiere marittime, lacuali e fluviali, furono rese inedificabili molti ambiti territoriali vulnerabili alla cementificazione selvaggia.
Con successivi decreti ministeriali venivano protetti e salvaguardati , il panorama quale quadro naturale dell’esistente ambientale, il paesaggio culturale, inteso quale elemento più espressivo dell’azione umana, valorizzante degli spazi della naturale bellezza riservati agli esseri viventi umani e animali. Inoltre, il verde naturale dell’ambiente forestale e boschivo, agricolo, le risorse idriche sorgive e sotterranee, le acque del mare, i fiumi e i laghi, in una espressione comprensibile per il lettore, ” il creato divino”, attraverso il quale si rende visibile al mondo l’ambiente naturale.
Gli esseri umani e gli altri esseri animali, comprese le risorse ittiche e biologiche marine, hanno trovato vita e riparo dagli eventi dannosi e pericolosi per la loro esistenza, hanno ricevuto dall’essere umano prima, la naturale e consuetudinaria protezione, poi dal legislatore la adeguata protezione e valorizzazione giuridica, attraverso regimi vincolistici di inedificabilità assoluta o relativa, di usi agricoli, forestali e boschivi regolamentati da piani di riserva integrali, l’istituzione di parchi nazionali e regionali, giardini storici, ville storiche, paesaggi urbani, aree marine protette, riserve naturali e tanto altro ancora che dir si voglia. Il bello naturale e il paesaggio culturale della Regione Calabria, ha un valore economico immenso, quantificabile in valore economico e finanziario, in ragione degli innumerevoli usi consentiti dalla legge e regolamenti in vigore.
Leggete gli articoli 3, 9, 32, 41, 116 e 117 della Costituzione della Repubblica Italiana, se volete conoscere e comprendere quanto siano importanti i valori ambiente, biodiversità, e gli ecosistemi a difesa delle generazioni presenti e future. Agli animali in Calabria viene riservata una forma di protezione speciale e cura particolare che riflette culture millenarie.
Appare evidente che esistono in natura beni ambientali denominati pubblici, demaniali e patrimoniali, in ragione delle caratteristiche e della loro prevista destinazione d’uso, estesa in generale alla fruibilità a titolo gratuito e libero a tutti i cittadini residenti e a titolo oneroso a richiesta di quei consociati che intendono valorizzare e rendere riservata la presenza di persone nelle aree e spazi dei beni pubblici. Basti pensare la fruibilità gratuita delle spiagge e altri beni appartenenti al pubblico demanio marittimo, mentre l’uso eccezionale in regime di Concessione demaniale marittima (stabilimenti balneari, strutture ricettive, esercizi commerciali aperti al pubblico, impianti sportivi, piscine e altri usi consentì) sono assoggettati a un pagamento di un previsto canone, c.d. demaniale marittimo, variabile negli importi a seconda della loro estensione in metri quadrati che si intende occupare, delle diverse utilizzazioni e destinazioni d’uso autorizzate attraverso gli atti amministrativi necessari.
Una svolta decisiva è arrivata con la legge 8 luglio 1986, n. 349, istituzione del Ministero dell’Ambiente e norme in materia di danno ambientale, l’art. 18 prevede e disciplina della risarcibilità del danno ambientale quale danno all’erario, inteso come danno pubblico. Danneggiare l’ambiente e le bellezze naturali in uno con il valore intrinseco del paesaggio culturale, equivale a danneggiare un bene dello Stato. Quindi qualunque fatto dannoso che arrechi un affievolimento del
valore economico del bene ambiente, obbliga l’autore del fatto al risarcimento economico-finanziario del danno causato.
Il territorio, i fiumi, i laghi, le fiumare, il mare, le coste, le spiagge, le foreste, i boschi, i parchi e giardini storici, i borghi, i monumenti i musei, le migliaia e migliaia di chiese cattoliche ed altri edifici religiosi e di culto, il patrimonio agricolo unico al mondo rappresentato dalla cultura del Bergamotto di Reggio Calabria, vero oro e profumo millenario della Calabria, insieme al Cedro, Mandarini e Arance e delle uve pregiate della nostra amata terra di Calabria, sono riserve auree, equiparabili alle miniere di oro, argento e diamanti. Quanto pensate possa valere il bello, la gioia e la felicità, nel camminare liberi tra le bellezze naturali incontaminate e respirare aria purissima delle foreste e boschi presenti nei tre Parchi Nazionali del Pollino, della Sila e dell’Aspromonte, e Regionale delle Serre ammirando le acque a cascata che dalle alture precipitano a valle in continui strapiombi creando armonie incantevoli?
Chi non conosce il bello naturale e il paesaggio culturale della nostra amatissima e bellissima terra e mare di Calabria, non riesce a immaginare quanta sia grande il valore economico e ambientale di una Regione unica al mondo chiamata Calabria e ancora prima nell’antichità “Italia”. Lo sapevate?
(Emilio Errigo è nato a Reggio di Calabria, studioso di diritto internazionale dell’ambiente e docente universitario di Diritto Internazionale e del Mare e di Management delle Attività Portuali presso l’Università degli Studi della Tuscia (VT).
