“Storia dell’Italia Meridionale”: Armino presenta il suo nuovo lavoro al Circolo ANPI ReggioSud

“Storia dell’Italia Meridionale”: Armino presenta il suo nuovo lavoro al Circolo ANPI ReggioSud

Martedì presso il Circolo Culturale ReggioSud, via Sbarre inferiori 84, alle ore 18,30, presentazione del libro “Storia dell’Italia Meridionale” di Pino Ippolito Armino. Discuterà con l’autore Gianluca Romeo, docente di storia mentre l’iniziativa sarà presentata da Patrizia Gambardella, Presidente della sezione ANPI Nilde Iotti, Demetrio Delfino, padrone di casa, porterà i saluti del Circolo. 

 “Pino Ippolito Armino fa parte di quel novero di intellettuali animati da un profondo spirito neo-illuminista, che affronta le dure questioni odierne con lo sguardo rivolto alla storia. Lo storico è memore della lezione dei grandi meridionalisti del passato, ma anche di quelli più recenti come Piero Bevilacqua” (il suo libro sul Mezzogiornohaquasi trent’anni) “di cui è collaboratore nell’Officina dei Saperi, centro propulsore di pensiero critico che si sforza, in assenza di un grande collettore politico, di superare le specializzazioni per instaurare il dialogo tra i saperi, oggi assente, e andare oltre la frammentazione pluridisciplinare.

Armino, ingegnere calabro-torinese con una vasta e coerente produzione saggistica, appartiene alla schiera di studiosi capaci di rivolgersi a un pubblico ampio senza rinunciare alla precisione: dal Brigantaggio politico nelle Due Sicilie (2015) a Quando il Sud divenne arretrato (2018), da Storia della Calabria partigiana (2020) all’ampia riflessione sul Il fantastico regno delle Due Sicilie (2021), fino ai più recenti Indagine sulla morte di un partigiano (2023), al ponderoso Viaggio in Italia (con Tonino Perna, 2024) a Comites! Meridionali nella Resistenza (con Maurizio Marzolla, 2024). Ed è solo una parte di una bibliografia ricca, varia, sempre orientata a smontare pregiudizi sul Sud senza cedimenti al neo-borbonismo né ai miti auto-assolutori, ma cercando le radici dei problemi nell’economia e nella storia dell’intera Italia, a cui il Sud ha dato anche un importante tributo di sangue. Come dimostra l’altro suo filone di ricerca sul contributo (enorme) dei meridionali alla guerra di Liberazione.

Con Storia dell’Italia meridionale l’autore firma quella che molti riconoscono come la sintesi più ampia e innovativa dagli ultimi. L’originalità di Armino consiste infatti nel collocare l’inizio della lunga storia della “questione meridionale” ben prima dell’Unità. La narrazione parte dagli anni in cui, tre secoli fa, la Sicilia e il Mezzogiorno entrarono in una nuova configurazione geopolitica europea in seguito ai trattati di pace settecenteschi, che sancirono la nascita del Regno borbonico (13 luglio 1735) con Carlo, figlio di Elisabetta Farnese e del re di Spagna Filippo V.
È un punto di vista che consente all’autore di proporre un percorso di lunga durata, scandito da sette momenti cruciali che, a suo avviso, hanno plasmato l’identità del Sud e condizionato il suo (mancato) sviluppo: il disastroso esito della rivoluzione giacobina, la mancata conversione costituzionale della monarchia borbonica, la vittoria dei moderati sui democratici risorgimentali, l’altalena tra liberismo e protezionismo, la razionalizzazione dell’economia fascista che favorì il Nord, la fine del cosiddetto intervento speciale nel Mezzogiorno postbellico, la fittizia – questione settentrionale-. “(*)

(*) dalla recensione di Pierluigi Pedretti pubblicata su “iCalabresi”

ANPI Reggio Calabria

CATEGORIES
TAGS
Share This