
A Bovalino la cantante folk Caroline Cotter
Cresciuta nel Rhode Island, Caroline Cotter suonava il pianoforte e ascoltava dischi di luminari come i Beatles, i Beach Boys, i Carpenters e Bob Dylan. Ha trascorso i suoi primi vent’anni in Spagna, Thailandia e India, studiando yoga e meditazione, dormendo sui pavimenti delle stazioni ferroviarie, lavando i panni nel lavandino e osservando gli innumerevoli modi di vivere delle persone.
Ha pubblicato tre dischi, Dreaming as I Do (2015), Home on the River (2018) e Gently as I Go (2023). Nel 2025 ha trascorso mesi attraversando gli Stati Uniti, due mesi in tournée in Germania e due mesi esibendosi al World Expo come artista in residenza a Osaka, in Giappone.

Si è esibita al Freshgrass Festival (North Adams, MA), al Rocky Mountain Folk Fest (Lyons, CO), all’Ossipee Music Festival (Ossipee, NH), al Falcon Ridge Folk Festival (Hillsdale, NY), al Rockwood Music Hall (New York, NY), all’Isis Music Hall (Asheville, NC), all’Alberta Rose Theatre (Portland, OR), allo Swallow Hill (Denver, CO) e in molti altri festival. Ha vinto il Maine Songwriters Association Contest ed è stata finalista ai concorsi di composizione Freshgrass e Rocky Mountain Folk Fest. Quando non è nomade, Cotter risiede sulla costa del Maine.
Le canzoni solari di Caroline Cotter celebrano gli innumerevoli modi di essere umani. Con la sua voce dolce e i testi di una sincerità disarmante, Cotter canta di connessione, nostalgia, gratitudine, perdita e voglia di viaggiare. Testi come Find me somewhere out on the road / Take me into your heart and into your home (Trovatemi da qualche parte sulla strada / Portatemi nel vostro cuore e nella vostra casa) sono perfettamente sensati per un’artista in tournée che ha suonato oltre 1000 spettacoli in 46 stati e 18 paesi.
La rivista Under the Radar afferma che la sua musica “trasmette un senso duraturo di calore e accoglienza, offrendo un incoraggiante promemoria per sfruttare al meglio ogni momento”. Ovunque vada, i suoi canti oracolari suscitano emozioni e accendono intuizioni: una medicina per il nostro desiderio collettivo.
Come cantautrice, Caroline Cotter attende che sgorghi la fonte delle emozioni e poi traduce la sua esperienza in distici in rima. Il processo inizia tipicamente con la nostalgia o il desiderio, interrogandosi su come erano le cose o su come potrebbero essere. Mette continuamente in discussione l’esistenza, intrecciando e intrecciando le sue preoccupazioni, speranze e gioie nel tessuto delle sue canzoni.
Le canzoni di Caroline Cotter passano con disinvoltura dal grandioso al granulare. Prendiamo Coming Your Way, un inno per viaggiatori che parla delle persone che la tengono a galla aprendole il cuore e la casa. O The Year of the Wrecking Ball, in cui la narratrice rivisita la sua casa d’infanzia e si confronta con la dissoluzione della sua famiglia e il senso di continuità. Poi c’è Gone Away, un inno per i perduti e gli oppressi, o per chiunque abbia bisogno di essere richiamato allo scopo della propria vita. Con la precisione di una fotografa analogica, Cotter regola l’apertura della sua attenzione per muoversi tra le qualità particolari e universali delle nostre vite.
Caffè Letterario Mario La Cava
