Coro di Natale a Caulonia. Una bastonata in testa mi avrebbe fatto meno male che vedere alcuni bambini seduti in poltrona anzichè sul palco

Ieri ho assistito al primo coro di Natale di mia figlia all’ Auditorium. La sua emozione era alle stelle, per lei era l’ equivalente di un’ esibizione a Sanremo.
E se da un lato il mio cuore era pieno di orgoglio nel vedere la mia bimba fiera a cantare ogni canzone, dall’ altro si è fatto spazio un senso di amarezza enorme.

Premessa: questo coro è il risultato di settimane di prove pomeridiane nel contesto di un progetto extra curriculare (facoltativo) che come esibizione finale prevedeva appunto il coro all’ auditorium.
Non tutti hanno aderito, mia figlia stessa inizialmente dubbiosa ha perso alcune prove.
Per non escludere nessuno, le insegnanti hanno preparato quindi i bambini durante le lezioni con altre canzoni.

Ma c’è un MA. Ieri mattina, una volta arrivata all’ auditorium, mi sono ritrovata davanti a file di bambini seduti in poltrona anziché sul palco.
Penso che una bastonata in testa mi avrebbe fatto meno male.
Erano i bambini che avevano superato le ore di assenza alle prove o non avevano partecipato, e sono saliti sul palco solo per cantare le canzoni preparate a scuola.
Ma io mi domando e dico. Questo precisamente cosa ha insegnato ai nostri figli?
Per me è stata una sconfitta.
Lo spazio sul palco non si poteva trovare per tutta la durata del coro?
Avrebbero fatto scena muta magari non conoscendo le canzoni. E quindi?
Sarebbero stati li, insieme ai loro compagni e amici, protagonisti INCLUSI di un momento di gioia e festa.
Consiglio spassionato e non richiesto: qualora venissero proposti altri progetti extra curriculari che prevedono esibizioni in contesto natalizio o festivo in generale, magari separiamo l’ evento finale dal classico concerto/recita di Natale.
E ricordiamo che i bambini, TUTTI e solo loro, devono essere i protagonisti.